E’ sul treno che lo porterà nuovamente verso la sua terra di Sardegna. Francesco Musinu, cantante lirico, basso oristanese, ha calcato questo mese  il palcoscenico del teatro San Carlo di Napoli nella sua dodicesima produzione.  Uno dei teatri più belli al mondo con i suoi 280 anni di storia. Tanti grandi compositori scrissero le loro opere proprio per il Teatro di San Carlo. Opere tutt’oggi rappresentate.
L’accoglienza che trovo ogni volta che torno qui e’ sempre ottima ” – mi dice Francesco – ” E’ l’unico teatro dove i solisti ospiti vengono chiamati ancora maestro, questo da parte di tutti. Mette quasi soggezione
Questa volta Francesco è in compagnia di un altro artista sardo, il tenore Piero Pretti che, in questa produzione di Rigoletto, ha interpretato il Duca di Mantova. Ma non è la prima volta che si ritrova con colleghi suoi conterranei. Diverse volte  con sua moglie Giusy Devinu; lo scorso anno con Marco Caria,baritono dalla voce tonante. “Finalmente quest’anno ho lavorato con Piero Pretti  (tenore nuorese).Ci conoscevamo da tanto ma non era capitato ancora di lavorare insieme.   Artisticamente Piero ha delineato il personaggio del Duca di Mantova in modo perfetto, nella voce e nella scena, riscuotendo un ottimo successo in ogni serata. Umanamente ho scoperto un animo generosissimo di grande umanita’. Conservero’ questo ricordo fra le cose belle nel cassettino della memoria”
I ricordi di Francesco sono tantissimi, quelli di una  carriera lunga ormai 35 anni, che lo ha portato a calcare i palcoscenici più importanti di mezzo mondo. Ancora oggi, dall’alto della sua lunga esperienza, si emoziona nel ritrovare  l’accoglienza che in questa occasione gli hanno riservato i  napoletani: “Meravigliose persone che già conoscevo e altre  ne ho conosciute.   Questo mestiere è bellissmo proprio perché riesce a condensare il meglio in un lasso di tempo brevissimo. Per me, che non sono giovanissimo, ha valore doppio. Grazie ancora al grande teatro di San Carlo per avermi concesso questa ulteriore possibilità.”

La foto sotto scattata ieri a fine recita col grande direttore d’orchestra Nello Santi

 

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