ph. Alessandra Atzori
Passeggiando per le vie del centro di Londra mi sono imbattuta nella Galerie Bartoux, che esponeva delle opere molto particolari. Ho riconosciuto quelle sculture che mi avevano affascinata attraverso qualche foto postata sui social . Sono entrata nel locale come attratta da una calamita e devo dire che vederle dal vivo è davvero straordinario. Il suo autore è uno scultore di origini siciliane Bruno Catalano . Le sue opere sono esposte in tutto il mondo. La caratteristica principale è che i suoi “voyager” sono incompleti da come si può notare, ma allo stesso tempo ben definiti sia nella loro postura che nello spazio che li circonda.
Questa caratteristica ha reso il suo creatore unico nel suo genere e soprattutto è riuscito a dare libero sfogo alla fantasia di chiunque le osservi. C’è chi dice che voglia essere un modo per vedere il viaggiatore inserito pienamente nel mondo che lo circonda, altri invece affermano che le parti mancanti siano le parti che ogni viaggiatore lascia in ogni luogo che visita. Personalmente, la sensazione è proprio quella di vedere il viaggiatore inserito in pieno nell’ambiente che sta attraversando osservando in contemporanea l’uno e l’altro.
ph. Alessandra Atzori
Io le ho viste in una galleria e non in mezzo alla strada o in qualche piazza, quindi attraverso i corpi con le valigie intravvedevo finestre, porte o le persone presenti.
Però, visti i tempi mi è nata spontanea una riflessione: i corpi , incompleti, hanno tutti una valigia e si capisce che sono migranti che si spostano forse senza una meta. Dall’abbigliamento non si capisce se siano ricchi o poveri ma Bruno Catalano sicuramente è riuscito a caratterizzarle nelle diverse razze, nonostante il materiale sia il bronzo e di conseguenza non particolarmente malleabile. Lui ha reso questo metallo morbidissimo alla vista. Osservando i particolari stupisce come le borse, i pantaloni o le camicie sembrino di tessuto. Ora lascio a chi mi legge dare la propria interpretazione.
ph. Alessandra Atzori
Bruno Catalano biografia
Nasce in Marocco, Khouribga, vicino a Casablanca. Bruno è il terzo ed ultimo figlio di una famiglia di origine siciliana. I suoi primi dieci anni, che trascorse in questa società post coloniale e mista, saranno piuttosto felici, nonostante una scuola lacunaria.
1970
La famiglia Catalano lascia il Marocco per la Francia. Bruno vive senza grande ansia questo sradicamento, desideroso di scoprire la metropoli. Si adatta abbastanza velocemente al suo nuovo ambiente, anche se, a scuola, a volte viene ricordato che non viene dal paese …
1980
Ritorna alla compagnia di navigazione Paquet – il giorno dei suoi 20 anni – come elettricista. Rimarrà lì per due anni.
1982
Ritorna a SNCM. Lavorerà lì quattro anni consecutivi fino al 1986.
1981
Scopri il lavoro sull’argilla. Si è iscritto al laboratorio di modellazione e disegno Françoise Hamel a Marsiglia, a cui ha partecipato per due anni. Poi legge libri di testo specializzati per completare la sua formazione, compresa quella dello scultore italiano Bruno Lucchesi in cui impara tutti i segreti della creta.
1985
Apertura del suo primo workshop. Acquisizione di un forno in cui ha cotto le sue prime figurine in argilla. Trascorrerà cinque anni produttivi qui.
2000
Apertura di un nuovo workshop. Prime mostre collettive in spettacoli regionali.
2001
Seguendo la sua proposta, il comune del 5 ° arrondissement di Marsiglia ordinò un busto di Yves Montand per adornare la piazza dedicata al cantante-comico, Jean Jaurès. Partecipazione alla SIAC di Marsiglia, alla fiera d’arte contemporanea della Bastiglia e al salone Bercy. Le opere di Bruno iniziano ad interessare le gallerie regionali (Aix-en-Provence, Saintes-Maries de la Mer, Saint-Rémy de Provence).
2004
Un deterioramento in uno dei suoi personaggi – una rappresentazione di Cyrano – lo spinse a scavare e svuotare il suo baule. Poi arriva una realizzazione dolorosa ma anche un nuovo modo per il suo lavoro. Le sue nuove sculture sono un successo immediato.
2005
Prima esposizione nella galleria parigina di Medicis poi nelle gallerie di Bartoux. I suoi “viaggiatori” lacerati seducono una clientela internazionale.
Godendo di una fama nazionale e internazionale, le sculture di Bruno Catalano fanno parte delle collezioni di grandi aziende e delle principali collezioni private e pubbliche in tutto il mondo. Sono esposti in Francia, Inghilterra, Cina, Belgio, Svizzera e Stati Uniti.
ph. Alessandra Atzori