I gatti nel mondo dell’arte

Chi mi conosce bene sa che ho tante passioni: la musica al primo posto, i gatti e poi l’arte e tanti altri. Lo scorso febbraio ho perso il mio amato Shiwon, gatto rosso compagno di tanti momenti bui per quasi dieci anni . In lui avevo trovato il sostegno per affrontare la mia malattia. Accarezzarlo mi dava serenità. E’ scomparso improvvisamente. Un grande dolore. Ho deciso che per poter proseguire la mia Pet Terapy ne prenderò un altro, anzi, mi hanno promesso in regalo una gattina.

Nel mondo dell’arte sono tantissimi i pittori e scultori che nelle loro opere hanno dato spazio ai gatti . Ad esempio, in un’opera di Lorenzo Lotto, che affronta il celeberrimo tema dell’Annunciazione, il gatto è ritratto proprio al centro del dipinto, intento a scappare dopo l’apparizione dell’angelo che porta la lieta novella.  

Di Vincent van Gogh si narra che prese una pausa dalla pittura del suo still life di girasoli e lasciò la composizione sul tavolo. Mentre era via, il suo gatto saltò sul tavolo proibito e cominciò a masticare i fiori. Il ritratto successivo del gatto lo mostra mancante di una delle sue orecchie.

E poi c’è anche il genio Leonardo da Vinci che arrivò a definire “un capolavoro” il piccolo felino: a lui dedicò studi in cui lo raffigura nei suoi atteggiamenti abituali, come la lotta, il gioco, la pulizia personale, oppure la caccia.

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