«L’editoria regionale è un presidio della cultura in Italia» Due giorni di incontri e una mostra cartografica alla Torre di Sulis I sardi grandi lettori ma il settore non supera la crisi: si guarda all’estero

La Sardegna è una terra di lettori, nonostante la crisi ormai ultradecennale che ha portato negli ultimi anni a un calo di editori, produzione e di fatturato.

Lo ha spiegato Simonetta Castia, presidente dell’Associazione editori sardi (AES), aprendo ieri nella sala conferenze dell’Hotel Catalunya di Alghero il IV Forum nazionale sull’editoria regionale “Tutti i libri del mondo”, organizzato da AES e ADEI, l’Associazione italiana degli editori indipendenti, e inquadrato nel Festival “Mediterranea. Culture. Scambi. Passaggi”. Secondo i dati ISTAT, il 43% dei sardi legge almeno un libro all’anno (oltre il 40% da 4 a 11 libri ogni 12 mesi), un dato più alto della media nazionale e molto superiore a quello dell’Italia meridionale.

«Gli editori continuano a rappresentare un settore vitale per la crescita e la promozione culturale dell’isola, pubblicando 250 nuovi titoli all’anno e occupando oltre trecento addetti, con un fatturato annuo di oltre tre milioni», ha spiegato Castia, che ha sottolineato come in Sardegna la promozione della letteratura sia ancora più complessa che nel resto d’Italia per le tante differenze linguistiche presenti, paragonabili solo a quelle del Friuli-Venezia Giulia. «L’editoria regionale è un fondamentale presidio per diffondere la lettura e far sì che i libri siano sempre più diffusi nel nostro Paese, perché crescere lettori significa crescere come economia, pensiero e discernimento – ha detto la vicepresidente ADEI Della Passarelli –. Al di là delle statistiche, possiamo monitorare lo stato di salute del settore col numero di biblioteche: ne abbiamo troppo poche, soprattutto nelle scuole senza una legge che le regolamenti».

«Le associazioni regionali sono un patrimonio importante e i piccoli editori indipendenti, protagonisti della bibliodiversità, devono essere più tutelati», ha aggiunto Alberto d’Angelo, consigliere ADEI delegato alle politiche regionali, auspicando una maggiore vivacità dell’associazionismo di categoria. Un appello che ha trovato disponibile Sara Speciani, direttrice di Bookpride: la fiera nazionale dell’editoria indipendente di Milano e Genova punta a sviluppare importanti collaborazioni con le associazioni regionali, offrendo visibilità, spazi e collaborazione in un appuntamento che ogni anno ospita migliaia di visitatori in oltre 7mila metri quadri, con l’editoria locale all’attenzione del grande pubblico.

Se la crisi si fa sentire, AES e ADEI propongono alternative da percorrere, come l’internazionalizzazione, uno dei temi dell’edizione 2023 del Forum insieme alla traduzione: «In un momento particolarmente difficile per le microimprese editoriali che hanno un catalogo a vocazione fortemente territoriale, il Forum si pone come la casa comune degli editori regionali che possono trarre giovamento dal confronto con case editrici leader nel mercato estero, promuovendo al di fuori dei confini nazionali i cataloghi territoriali», ha spiegato Castia. Per questo, alla due giorni algherese sono stati invitati Barbara Pregelj, della casa editrice slovena Malinc, e i due rappresentanti dell’Associazione editori della regione valenciana Manuel de Jesus Romero e Marian Val.

Gli ospiti stranieri hanno raccontato la loro esperienza di editoria in una lingua minoritaria, raccontando ai colleghi italiani come l’internazionalizzazione – per loro un’esigenza di sopravvivenza – possa essere un’opportunità e non un problema. Opportunità che ha ben colto Francesca Segato, della casa editrice per ragazzi Camelozampa, vincitrice del prestigioso Bologna Prize 2020, che ha fatto della traduzione delle opere italiane all’estero un punto di forza e ora vende in Cina, Corea, Turchia, Spagna e molti altri Paesi esteri: «Manca però in Italia un solido sistema di finanziamenti per la traduzione e l’export, a differenza di quanto accade, per esempio, in Svezia e in Olanda», ha detto, seguita da Livio Muci, dell’editrice Besa Muci ed esperto conoscitore della letteratura balcanica, secondo cui «non solo per la traduzione, ma anche per la promozione dei libri italiani all’estero non si fa abbastanza».

La seconda e ultima giornata del Forum, nella sala conferenze della Fondazione Alghero, è dedicata ai workshop operativi che mettono a confronto gli ospiti con gli editori: un’occasione di incontro e approfondimento tra gli attori di un comparto che cerca faticosamente di tenere alta l’attenzione sulla cultura. Resterà aperta, intanto, fino al 27 settembre la mostra cartografica “Mediterranea. Carte. Isole. Confini”, allestita nella Torre di Sulis dopo aver già fatto tappa alla Biblioteca universitaria di Sassari nello scorso autunno e curata insieme all’Università di Napoli “L’Orientale”.

L’esposizione sarà visitabile a ingresso gratuito tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20.

 

 

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