Mefistofele di Arrigo Boito, capolavoro della Scapigliatura musicale, ritorna, dopo 62 anni, in un nuovo, avvincente allestimento scenico, al Teatro Lirico di Cagliari

Venerdì 17 novembre alle 20.30 (turno A), per la Stagione lirica e di balletto 2023 del Teatro Lirico di Cagliari, va in scena il settimo appuntamento con l’opera: Mefistofele, opera in un prologo, quattro atti e un epilogo su libretto e musica di Arrigo Boito che ritorna a Cagliari dopo 62 anni (l’ultima edizione fu all’Anfiteatro Romano nell’agosto 1961).

Ecco quindi un’altra preziosa rarità musicale (per Cagliari) che, senza dubbio, rende la Stagione lirica e di balletto 2023 del Teatro Lirico di Cagliari una delle più complete ed accattivanti, come novità proposte e sforzi artistici compiuti, degli ultimi anni, e che propone al pubblico la figura di Arrigo Boito, insigne compositore, librettista e letterato che aderì al movimento della Scapigliatura e che firmò soltanto due opere liriche: Mefistofele appunto, una fra le più note e amate nel secolo scorso e che oggi merita una giusta riscoperta, e Nerone che inaugurerà il 9 febbraio la Stagione lirica e di balletto 2024. Un’occasione unica per il pubblico cagliaritano che potrà, in soli quattro mesi (novembre 2023/febbraio 2024), ascoltare entrambe le opere ed apprezzare i due nuovi allestimenti scenici, in un immaginario viaggio fra il grandioso dramma musicale di matrice letteraria (Faust di Goethe) e il monumentale affresco storico dai tratti spiccatamente decadentistici.

Mefistofele viene dunque rappresentato in un nuovo allestimento del Teatro Lirico di Cagliari che si avvale della regia di Juan Guillermo Nova (Jerez de La Frontera/Spagna, 1968), che firma anche scene e video e che il pubblico ha già potuto apprezzare in La campana sommersa (2016), Rigoletto (2018) e Tosca (2019). I costumi sono di Cristina Aceti, le luci di Jean Paul Carradori, i video di Giuseppe Cangemi, la coreografia di Michele Cosentino e i movimenti scenici di Daniela Zedda.

A dirigere l’Orchestra, il Coro del Teatro Lirico ed il Coro di voci bianche del Conservatorio Statale di Musica “Giovanni Pierluigi da Palestrina” di Cagliari è stato invitato nuovamente, dopo il successo di Pagliacci (febbraio 2020) purtroppo interrotti a causa dell’inizio della pandemia da Covid-19, il maestro Lü Jia (Shanghai, 1964), direttore artistico e musicale del NCPA (National Centre for the Performing Arts) di Pechino. Il maestro del coro è Giovanni Andreoli. Il maestro del coro di voci bianche è Francesco Marceddu.

L’opera si avvale di cantanti prestigiosi quali: Rafał Siwek (17-19-22-24-26)/Peter Martinčič (18-21-23-24-25) (Mefistofele), Marco Berti (17-19-22-24-26)/Antonello Palombi (18-21-23-24-25) (Faust), Latonia Moore (17-19-22-24-26)/Marta Mari (18-21-23-24-25) (Margherita), Guadalupe Barrientos (17-19-22-24-26)/Maria Cristina Bellantuono (18-21-23-24-25) (Marta), Fabio Serani (Wagner), Karine Babajanyan (Elena), Maria Cristina Bellantuono (17-19-22-24-26)/Guadalupe Barrientos (18-21-23-24-25) (Pantalis), Cristiano Olivieri (Nerèo).

 

Con Mefistofele (5 marzo 1868, Teatro alla Scala di Milano), del quale ha composto musica e libretto, Arrigo Boito (Padova, 1842 – Milano, 1918) intende presentare un’opera d’arte «totale», risultato della perfetta fusione tra le «arti sorelle». Provocatoriamente distante dall’orizzonte di attesa del pubblico, il melodramma subisce un clamoroso fiasco. Il 4 ottobre 1875 Boito ripropone Mefistofele al Teatro Comunale di Bologna (ed è questa la versione proposta oggi a Cagliari): si tratta di un’opera completamente diversa che, allontanandosi dal modello di Goethe, si muove verso quello verdiano. È un modo, per il giovane poeta, di reinserirsi nel solco di quella tradizione operistica che egli stesso aveva cercato di infrangere e rinnovare.

 

L’opera, della durata complessiva di 2 ore e 50 minuti circa compresi due intervalli, viene ovviamente rappresentata in lingua italiana e il pubblico, come ormai tradizione al Teatro Lirico di Cagliari, ha anche l’ausilio dei sopratitoli che, scorrendo sull’arco scenico del boccascena, favoriscono la comprensione del libretto.

 

Mefistofele viene replicato: sabato 18 novembre alle 19 (turno G); domenica 19 novembre alle 17 (turno D); mercoledì 22 novembre alle 20.30 (turno B); giovedì 23 novembre alle 19 (turno F); venerdì 24 novembre alle 20.30 (turno C); sabato 25 novembre alle 17 (turno I); domenica 26 novembre alle 17 (turno E).

Le due recite per le scuole (Ragazzi all’opera!) che prevedono l’esecuzione in forma ridotta dell’opera della durata complessiva di 60 minuti circa, sono: martedì 21 novembre e venerdì 24 novembre alle 11. Nel ruolo di narratore si esibisce il comico cagliaritano Massimiliano Medda.

 

I posti in teatro sono identificati, come sempre, per ordine (platea, prima e seconda loggia) e per settore (giallo, rosso e blu). Ad ogni settore corrisponde un prezzo, secondo il diverso valore dei posti.

Da sottolineare la possibilità di acquistare da martedì 7 febbraio 2023 i biglietti per tutti gli spettacoli della Stagione lirica e di balletto; lo stesso servizio è possibile anche online attraverso il circuito di prevendita www.vivaticket.it, con il quale si potrà ricevere, nella propria e-mail, il biglietto nel formato elettronico.

 

Prezzi biglietti: platea da € 75,00 a € 50,00 (settore giallo), da € 60,00 a € 40,00 (settore rosso), da € 50,00 a € 30,00 (settore blu); I loggia da € 55,00 a € 40,00 (settore giallo), da € 45,00 a € 30,00 (settore rosso), da € 40,00 a € 25,00 (settore blu); II loggia da € 35,00 a € 25,00 (settore giallo), da € 25,00 a € 20,00 (settore rosso), da € 20,00 a € 15,00 (settore blu).

 

Ai giovani under 35 ed ai disabili sono applicate riduzioni del 50% sull’acquisto di abbonamenti e biglietti. Ulteriori agevolazioni sono previste per gruppi organizzati.

Sono previste, inoltre, per tutti gli spettacoli della Stagione 2023 (concertistica, lirica e balletto), tre distinte riduzioni, sempre sull’acquisto di biglietti, del 30% (residenti delle province di Oristano, Nuoro e Sassari), del 20% (residenti della provincia del Sud Sardegna) e del 50% (residenti nelle isole di San Pietro e La Maddalena).

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