Se oggi si va a rifarsi il naso in Tunisia, con un pacchetto vacanza tutto compreso (3.000 euro per 5 notti a cinquestelle e rinosplastica), nel ‘500 la meta del turismo estetico era un’altra nota località marina: Tropea, in Calabria.
Lo racconta una sociologa dell’Università di Bologna, Rossella Ghigi, che al tema ha dedicato il saggio Per piacere, storia culturale della chirurgia estetica (il Mulino),
La Ghigi racconta che nel ‘500 se uno puntava ad avere un naso nuovo, era perchè gli era stato mozzato in duello, incidente che in effetti capitava spesso, ma anche poveretti danneggiati dalla sifilide .
I più richiesti erano i fratelli Vianeo che però operavano clandestinamente perchè la pratica della chirurgia estetica in quei tempi era condannata dalla chiesa.
A destreggiarsi col bisturi erano chirurghi-barbieri che, laurea o no, si sono guadagnati sul campo il titolo di pionieri della rinoplastica.
E poi all’epoca, altro che albergo a 5 stelle!!
La procedura per la rinoplastica era piuttosto barbara, senza anestesia, e avveniva staccando un lembo di pelle dall’avambraccio con delle tanaglie, scorticando anche il labbro, e cucendo tutto insieme, per un paio di settimane sopra un finto naso fatto con una stecchetta.
Articolo di Carlotta Mismetti Capua da venerdì di Repubblica
acj acj… detto cosi per me ke ho lav in chir plast mi viene un po di malessere ehehe pero era effettivamente cosi…
ciaooooo
v
Ciao,passo per lasciarti un saluto.
Questo è un periodo un pò difficile per me;dapprima non mi funzionava il pc e poi…tante cose che non mi permettono di stare tanto al pc.
Buona giornata!:-)) faraluna
pare una tortura altrochè…