Quando frequentavo i primi anni delle scuole superiori,  l’ora di religione era ancora l’ora classica dove si imparava principalmente la storia della religione cristiana.

Infatti in quell’ora non si faceva soltato lezione per conoscere la figura di Gesù Cristo o di altre religioni, ma si parlava dei problemi di vita che noi ragazzi-adolescenti, stavamo affrontando .

 

Il mio professore di allora, che era un sacerdote, era una persona veramente in gamba. Ci coinvolgeva e riusciva a rendere la classe un vero forum di confronto.

Si parlava di tutto in maniera serena e ricordo in particolare come, grazie a lui, una mia compagna, che aveva tentato il suicidio, aveva ripreso in mano la sua vita.

Con molta sensibilità il professore ci aveva fatto capire l’importanza che avevamo per la nostra compagna in crisi (a causa di gravi problemi familiari e affettivi) e come dovevamo starle vicino senza essere invadenti.

Tutti più o meno ci confidavamo con lui e, a distanza di anni lo ricordo ancora con molto piacere.

Sono tantissimi gli insegnanti di religione che più di altri riescono ad instaurare un rapporto personale con i propri alunni.

Trovo che si fondamentale che essi esprimano il loro punto di vista sulla personalità del singolo alunno, durante gli scrutini perchè loro forse sanno tante cose in più rispetto ad altri professori che, per via delle materie più o meno impegnative, tralasciano i rapporti personali.

 

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3 Responses

  1. Eh, tutti a girarci attorno, ma nessuno con gli attributi da dire apertamente che se si desse agli adolescenti la concreta possibilità di fare sesso, ti saluto età problematica…

    Riguardo l’insegnamento della religione: è un’autentica barbarie. Se invece di sperperare denaro per pagare “insegnanti di religione” venisse utilizzato per sperimentare su embrioni umani sarebbe veramente giusto.

  2. Il commento precedente mi fa pensare a un film che ho visto tempo fa sugli esperimenti di eugenetica e che mi aveva fatto rabbrividire.

  3. Niente in contrario al lato umano dei professori di religione: ne ho conosciuti ed ho potuto apprezzarli anche io, e credo proprio che, mediamente, siano efficaci formatori.

    Provo però a mostrare la questione da un altro punto di vista: io sono protestante, e pertanto non ho mai frequentato l’ora di insegnamento della religione cattolica. Non vedo proprio perchè questa mia scelta dovrebbe essere un handicap in sede di scrutinio. O si da la possibiltà a tutti di avere un insegnante della propria religione (cosa impossibile, senza contare che esistono anche atei e agnostici), oppure si risolve il problema a monte, trasformando l’ora di insegnamento della relgione cattolica in qualcosa di più adatto alla società attuale, come per esempio un’ora di “studio delle religioni”.

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