Assistere ai saggi di fine anno della scuola di danza di Assunta Pittaluga è sempre una sorpresa. Lei non si limita a far esibire gli allievi della sua scuola davanti ai genitori per dimostrare il lavoro fatto durante l’anno, ma confezione un vero e proprio spettacolo sempre originale coinvolgendo anche i suoi ex allievi con le loro scuole. Fare danza per lei non è solo una forma artistica fatta di perfezione fisica e tecnica. Lei da sempre ha aperto la sua scuola a tutti anche a coloro che potevano non avere i requisiti richiesti dai modelli classici. La sua scuola da spazio ad allievi dai 3 anni in su. Ricordo una mia compagna di classe che sottolineava sempre che lei era stata selezionata fra tante, perchè aveva belle gambe e grande talento. Questi sono schemi che Assunta ha abbattuto da subito ed è per questo che è considerata fra  le scuole moderne più apprezzate nell’isola.
Lo spettacolo di ieri sera si è aperto con un escursus sull’evoluzione della donna e il progresso: “La belle epoque“. Qui attraverso delle originali coreografie accompagnate da proiezioni sullo sfondo, ha messo  in evidenza tra le altre cose il diritto di voto della donna , la scoperta dell’elettricità e del cinema. Il gran finale col Can Can ha coinvolto tutta la scuola e sul palco abbiamo visto anche ex allievi con la stessa Assunta Pittaluga. Non poteva mancare il ballerino coreografo Roberto Magnabosco con le sue Pirouette.
Di seguito ci sono state le esibizioni di altre scuole che da sempre collaborano con la scuola di Assunta Pittaluga: Fatima Dakik (E.V.A. Aiollart Mediterranee) ha presentato Thagir Rasy ,danze mediterranee ; Fabio Vadilonga (A.S.D. Jazz Dance ) sempre originale con la danza contemporanea e la sua “Poupes de reve“.

Immancabile la scuola di Donatella Deidda (Dimensione Danza) che collabora con Assunta Pittaluga ormai da 30 anni e che ogni anno riesce a sorprendere. La caratterizzano la sua raffinatezza, originalità e precisione. Donatella Deidda non si limita a presentare la sua scuola ma accorpa la danza alla sua seconda passione: la scrittura. I suoi racconti sono la fonte d’ispirazione delle sue coreografie. Dopo la “Signora di porcellana“, presentata in un altro saggio, ecco ieri “L’uomo del vento” che ha visto anche la partecipazione straordinaria di Luciano Ariel Lanza, il giocoliere Simone Orrù, e la voce recitante di Gianni Zanata. I bei costumi erano di Roberta Serra.
Lo spettacolo di fine anno è il momento più importante che viviamo insieme, è fatto di impegno, studio e costanza ma soprattutto tanto cuore, ed è questo che fa sì che la magia ogni volta accada” D.Deidda

La chiusura della prima parte era affidata alla scuola “Arabesque” di Benedetta Bucceri e Roberto Magnabosco da sempre legatissimi ad Assunta .
La loro performance era intitolata Cenerentola, ispirata alla più famosa delle fiabe, ma con una caratteristica: la musica di base era cantata da una Mina inedita,una canzone incisa nel 1964  . Come per tutte le scuole anche “Arabesque” ha fatto salire sul palco tutti i suoi allievi, da i più piccoli (tenerissima e precisi  nei ruoli dei topini) ai più adulti e possiamo dire storici. C’era infatti anche chi non ha mai smesso di danzare da  40 anni a questa parte, iniziando il percorso proprio con loro Pittaluga-Magnabosco – Bucceri.
A malincuore ho dovuto abbandonare lo spettacolo a metà per motivi personali e non ho potuto quindi assistere alla seconda parte della serata che è proseguita con una coreografia di Paola Scaia, Voilà le Cirque per A.S.D. Jazz Dance; coreografia di Fatima Dakik Daka ,El Menani per E.V.A. Aiollart Mediterranee; coreografia di Carlo Cocco, Night Falls ancora per A.S.D. Jazz Dance;  e Singing in the rain coreografia di Roberto Magnabosco e Benedetta Bucceri in collaborazione con ASD Arabesque.

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