Quel burlone di Rossini


Che Gioacchino Rossini fosse un tipo bizzarro e burlone lo si può capire subito ascoltando la sua musica e soprattutto  le sue opere. Ancor più però lo si può percepire  attraverso questi aneddoti passati  alla storia.
– A Rossini fu chiesto di formulare un giudizio sul Lohengrin di Wagner.  Egli rispose di non poter giudicare un’opera al primo ascolto, ma di non aver intenzione di ascoltarla un’altra volta.
– Rossini espresse il seguente giudizio su Wagner: Regala bellissimi momenti, ma anche terribili quarti d’ora.
– Un amico, recatosi in visita a casa di Rossini, trovò sul leggìo del suo piano la partitura del Tannhauser di Wagner capovolta. Rossini spiegò di aver provato a suonarla normalmente senza riuscirci; dopo averla girata, invece, l’esecuzione era stata molto migliore.
Un ammiratore chiese a Rossini se avesse mai pianto in vita sua: “Sì”, gli rispose, “una sera, in barca, sul lago di Como. Si stava per cenare e io maneggiavo uno stupendo tacchino farcito di tartufi. Quella volta ho pianto proprio di gusto: il tacchino mi è sfuggito ed è caduto nel lago!”
– In occasione di una visita dai Rotshschildt ,Rossini conobbe Antonin Carême, il cuoco più famoso dell’epoca. Divennero grandi amici. Un giorno Rossini si recò a Bologna. Il grande cuoco gli inviò un pasticcio di fagiano ai tartufi accompagnato dal messaggio: «Da Carême a Rossini».  Rossini scrisse una composizione musicale e la indirizzò: «Da Rossini a Carême».
Per chi volesse assistere ad un’opera di Gioacchino Rossini,  dal 14 ottobre, al Teatro Lirico di Cagliari,sarà rappresentata l’opera “La Pietra di Paragone”
 
 

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