Quest’oggi ho il piacere di ospitare nel mio blog un giovane soprano emergente. Lei è Lucrezia Drei, ha 27 anni e vive a Milano.
Lucrezia, quando è nata la tua passione per la musica e il canto?
Ho cominciato a cantare a nove anni nel coro di voci bianche del Teatro alla Scala col maestro Casoni e Alfonso Caiani.
Sia il maestro Casoni che il maestro Caiani da subito mi hanno affidato ruoli solistici in Teatro e in concerti, grazie ai quali ho avuto l’occasione di lavorare con grandissimi direttori come Muti, Pretre, Metha, Maazel, ma anche cantanti e registi di fama.
Una grande fortuna per una giovanissima lavorare con questi mostri sacri del mondo della musica!
Certamente, ma questa fortuna l’ho capita dopo.
Quando è che hai maturato l’idea di intraprendere questa professione?
Sicuramente ancora prima di entrare nel coro. Ho sempre pensato di voler fare del canto il mio lavoro; già a sei anni mio padre, sfegatato loggionista bolognese, mi parlava sempre di opera lirica, mi portava in teatro a vederle, e mi comprava tantissimi cd che ascoltavo incessantemente imparando a memoria tutte le parti .
Ho ancora un cd di Nozze di Figaro, nell’edizione straordinaria diretta da Giulini, che è stata la prima opera che ho visto, a Bologna. Un disco completamente consumato, soprattutto nelle arie di Figaro e di Cherubino che erano le mie preferite.
E’ incredibile l’importanza che hanno i genitori nel trasmettere ai propri figli sin da piccoli una passione bella come quella della musica. Ma tu cantavi solo lirica oppure come tutti i bambini di quell’età sei cresciuta anche con le canzoni della Disney.
Da piccola ho sempre cantanto ogni genere musicale: dalle canzoni dello Zecchino d’oro, alle sigle dei cartoni animati, dai brani dei film di Walt Disney alle canzoni di De Andrè e Battisti che ascoltava mia madre.
Comunque è evidente che i tuoi genitori ti hanno incoraggiata in questo cammino.
Si, da subito i miei mi hanno sostenuto in questa passione, facendomi studiare prima di tutto il pianoforte e flauto traverso e proseguendo poi al Liceo del Conservatorio di Milano.
Una ragazza della tua età avrà sicuramente un giro di amici con i quali condividere le passioni. Loro fanno parte del tuo ambiente?
Le mie amicizie sono sempre state quasi esclusivamente all’interno di questo ambiente, fatta eccezione per la mia migliore amica, conosciuta quindici anni fa alle medie, che nella vita fa tutt’altro. Ma quando può è sempre presente ai miei concerti. Credo che le ragioni del nostro decennale legame non siano tanto nella condivisione della nostra vita professionale, quanto esattamente in tutto il resto. È molto bello, quando si è così tanto assorbiti da un mestiere totalizzante come questo, vedere ogni tanto delle persone con cui si parla della vita esterna a tutto ciò.
Quale è stata la tua prima insegnante al Conservatorio?
La prima è stata Annamaria Pizzoli, celebre soprano drammatico, a cui sono legatissima; poi ho partecipato a tantissime masterclass con cantanti importanti: da Lella Cuberli, con cui ho studiato per quasi un anno, alla Dundekova e a Barbara Frittoli. Ad ognuno di loro devo diversi fondamentali insegnamenti di tecnica e di interpretazione.
Ma c’è n’è stata una alla quale senti di dover essere grata?
Sicuramente Tiziana Ducati, che è riuscita più di tutte a plasmare la mia voce e la mia sensibilità artistica. Lei mi ha indirizzato al repertorio che tuttora è il mio d’elezione: il lirico di coloratura, e mi ha inoltre trasmesso una cosa importantissima: “dietro la tecnica ci deve sempre essere l’anima“.
Continui a perfezionarti con lei?
Purtroppo da quasi tre anni vive a Tokyo, dove lavora e insegna canto in diverse università.
La tua avventura nel mondo della lirica è sostenuta oltre che dai tuoi cari anche dalla persona che sta al tuo fianco, ne vuoi parlare?
Si, è il mio compagno Massimo Fiocchi Malaspina che è un giovane direttore d’orchestra. Con lui questa estate siamo stati in Giappone , a Tokio, dove ha diretto la Tosca e la Cavalleria Rusticana. Proprio in questa occasione ho potuto riincontrare la mia insegnante Tiziana Ducati.
Torniamo indieto. Oltre al Conservatorio hai seguito anche altri percorsi culturali?
Si. Oltre alla musica ho studiato Lingue e letterature straniere all’Università Cattolica e ho poi fatto una master class in musica, dislessia e neuroscienze al Conservatorio di Milano. L’interesse per le lingue l’ho sempre avuto e continuo a coltivarlo con tanti viaggi di studio, mentre quello per le neuroscienze è nato lavorando in un centro neuropsichiatrico di Milano. Qui tenevo dei corsi di musica e canto per bambini con problemi del linguaggio e dell’apprendimento, affiancata da bravissime psicologhe e logopediste.
Il tuo compagno condivide anche questo tuo lato professionale?
Si, l’interesse è comune. Lui, oltre ai diplomi in campo musicale, ha studiato Medicina e Filosofia, e ha dei cori riabilitativi presso i reparti psichiatrici delle Asl di Novara e Arona. Il linguaggio, la mente, e la loro vicinanza alla musica sono un campo veramente affascinante per me, che purtroppo ho dovuto con grande dispiacere lasciare qualche anno fa per seguire la mia strada principale di cantante, perché difficilmente conciliabile.
Insomma la tua vita privata è essenzialmente la condivisione di tutto col tuo compagno.
Con lui vivo da 5 anni e stiamo insieme da 8. Insieme studiamo, affrontiamo le scelte professionali e umane, condividiamo interessi e ci supportiamo in questo bellissimo e complicato mondo che è la musica e l’opera, anche se alla fine il tempo insieme, visti i numerosi viaggi, non è poi così tanto.
Attualmente quali sono i tuoi impegni?
Adesso sono a Roma per debuttare Oscar in Un Ballo in Maschera, sotto la direzione di Jesus Lopez-Cobos e con la regia di Leo Muscato.
Una scrittura inaspettata!
Si, un’occasione che ho colto al volo preparando la parte in meno di un giorno e precipitandomi a cominciare le prove appena tornata da un altro concerto a Trieste. Sono davvero felicissima ed emozionata per questo debutto! Il lavoro è stato elettrizzante, circondata da un cast di altissimo livello e condotta da personalità formidabili, ma in un’atmosfera davvero amichevole e che mi ha messa da subito a mio agio e in condizione di dare il meglio. Il 23 e il 30 di ottobre ci saranno le due recite in cui canterò, e non vedo l’ora!!
Avrai poi l’occasione di cantare col grande: Juan Pons
Esatto, e sarà un altro debutto, Nannetta nel Falstaff a Mallorca e Minorca a fine novembre.
Ti faccio un “in bocca al lupo” per tutto e spero di poterti sentire dal vivo al Teatro Lirico di Cagliari
Sotto una sua esibizione nel Don Pasquale di Gaetano Donizetti
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