Eravamo bambini spensierati dove il divertimento estivo, per noi immenso, erano i 3 mesi infiniti passati nei Casotti ,nella nostra meravigliosa spiaggia del Poetto. Le serate passavano ascoltando i racconti dei grandi che si riunivano negli slarghi sabbiosi fra una corsia e l’altra delle file di casotti.
Noi bambini giocavamo con quello che ci regalava la natura: la sabbia, le paglie marine, i sassolini, e i nostri talenti. Massimo (per gli amici Mamio) era un bambino vivacissimo, allegro, e già da allora riusciva ad incantare strimpellando la sua chitarra. La chitarra che oggi è parte di se. Massimo Ferra a mio avviso, è tra i più grandi musicista jazz della nostra terra di Sardegna.
Lui non ha bisogno di grandi presentazioni, bisogna andare ad un suo concerto e ascoltarlo con attenzione . L’occasione potrebbe essere quella dell’8 dicembre , dove si esibirà con altri due validi artisti: Massimo Tore al contrabasso e Roberto Migoni alle percussioni.
Partendo dal jazz, amplia i suoi riferimenti creativi includendovi le esperienze più disparate pur senza mai rendere i propri brani inutilmente ridondanti, ma anzi tendendo ad una notevole pulizia esecutiva, quasi un minimalismo sonoro in grado di restituire a pieno la semplicità e la ricchezza degli intrecci strumentali. La fonte ispirativa primaria si trova nel background culturale dei tre musicisti, ovvero una visione della musica nella sua totalità, senza distinzioni di genere, insieme ad una solida preparazione accademica.
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