Ultimamente ho avuto la necessità di riordinare la grande libreria del soggiorno dove in un’ala conservo gelosamente una grande collezione di 33 giri d’opere liriche. La maggior parte di proprietà di mio padre.
Catalogandoli e spolverandoli non ho potuto fare a meno di ricordarmi di quando li acquistava settimanalmente in edicola.
Aveva una grande passione per l’opera e questo ha fatto si che me la trasmettesse.
Rigoletto, Traviata, Barbiere di Siviglia erano i titoli delle Opere di questi dischi.
Io piccola (forse 4 anni) li ascoltavo con lui. Prendevo la mia seggiolina e gli sedevo accanto.
Lui con pazienza mi spiegava con parole semplici, la trama di queste opere .
Mi raccontava di quando da ragazzo riuscisse ad avere un biglietto per entrare in teatro sul loggione naturalmente, dove andavano tutti gli studenti come lui. I biglietti delle poltrone di platea erano troppo cari per le sue tasche.
Mi raccontava che de lassù osservavano la nobiltà cagliaritana che arrivava agghindata a festa per l’occasione facendo sfoggio di gioielli e pellicce ma un po’ meno di cultura.
Infatti si diceva che molti andassero all’opera solo per mostrarsi e non perchè realmente avessero una passione.
Loro, gli studenti del loggione, erano i veri intenditori, quelli di cui tutti i cantanti avevano paura, ma che a loro dedicavano lo sguardo di ringraziamento quando, sul proscenio uscivano per gli applausi alla fine dello spettacolo.
One response
Hai detto le stesse cose che avrei potuto raccontare io, dei ricordi che ho raccontato alle mie figlie e, poi, ai miei sei nipoti quando erano ancora piccini e mi chiedevano cos’erano quei così neri così grandi, i vecchi 72 giri delle opere che mio padre era andato a vedere da studente (stavamo ad Alessandria d’Egitto) e che poi ho rivisto con mia moglie da giovani, quando abitavamo a Napoli. Ora i dischi li ho ancora ma il vecchio grammofono non funziona più. Forse anche io, tra qualche tempo, non funzionerò più. Per adesso, come tua mamma, sono un decano del computer ed ho il mio bravo blog (http://quinef.blogspot.com) ma non più lo sprint di una volta…