Ieri sera Assemini (cittadina della provincia di Cagliari), si è trasformata in un grande palcoscenico dove la musica era la protagonista principale. La rassegna è ormai per i cittadini del cagliaritano  un appuntamento fisso che richiama un vasto pubblico

 Un Mare di Musica è una rassegna con  un mare di artisti e  un mare di spettatori.
Un intero viale viene trasformato in un immenso teatro all’aperto con decine di palchi distinti per stile o genere musicale.
Grazie a questa caratteristica il Festival “Un mare di musica” riesce a coinvolgere un pubblico estremamente variegato sia dal punto di vista dei gusti musicali che dell’età. Annualmente infatti, nell’intero percorso, è possibile incontrare, oltre alla scontata presenza di spettatori adulti e giovani, migliaia di giovanissimi (raramente presenti nelle manifestazioni culturali) attratti dalle numerose novità musicali.

 

La musica era presente in tutte le sue sfaccettature : dalla lirica alla classica, dal pop al country, dal metal al jazz. Una lunga strada dove ogni 200 metri circa ci si poteva fermare davanti ad un palco per poter ascoltare la musica preferita. Nel palco della lirica anche alcuni miei allievi, che per l’occasione vestivano abiti del ‘700, gentilmente concessi dal Teatro Lirico di Cagliari. Il soprano Chiara Loi, il tenore Francesco Scalas, il baritono Roberto Deiana 

accompagnati al pianoforte dal maestro Valerio Carta , hanno eseguito famosi e popolari brani da opere liriche, canzoni napoletane e cameristiche.

Ciò che secondo me è ancora da organizzare bene è la gestione della grande folla che in alcuni momenti era una vera e propria calca  preoccupante.

Alla ricerca inutile di un box di gelati (senza speranza), io e mio marito ci siamo ritrovati stretti tra una folla che non aveva nessuno sbocco. In una decina di minuti è iniziato un panico generale. Gente che spingeva pur di trovare una via d’uscita, nessun servizio d’ordine che regolasse questo flusso immane di persone. Mi sono venute in mente tutte quelle disgrazie che sono successe sia in eventi sportivi che musicali.

Negli spettacoli in locali chiusi sono richiesti, giustamente, degli spazi per vie di fuga. Qui non esistevano.

Peccato, perchè l’evento è davvero magnifico, ma in queste condizioni troppo pericoloso.

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