Cosa significa Stabat Mater? Dal latino per Stava la madre (ai piedi della croce)è una preghiera – più precisamente una sequenza , della religione cattolica. E’ il momento più drammatico della madre di Gesù che assiste impotente alla morte del figlio stando ai piedi della croce. I versi vengono attribuiti  tradizionalmente al Beato Jacopone da Todi. La preghiera è stata fonte di ispirazione di decine di musicisti e fra questi anche di Gioachino Rossini.

Ed è proprio del musicista pesarese la versione che ieri è stata eseguita dalle maetranze del Teatro Lirico di Cagliari dirette dal maestro Frédéric Chaslin, insieme ai solisti Marta Torbidoni (soprano), Paola Gardina (mezzosoprano), David Astorga (tenore) e Mirco Palazzi,  basso).

 Tra questi si è distino il tenore costaricano David Astorga  per padronanza tecnica e musicale, superando brillantemente l’impervia tessitura scritta da Rossini.

Il concerto trasmesso in diretta dalla emittente Videolina sarà replicato domani 4 aprile, santa Pasqua, sempre a Videolina alle ore 18.

Stabat Mater dolorosa
juxta crucem lacrymosa
dum pendebat Filius.

Alla croce del Signore
tutta immersa nel dolore,
sta la madre in lacrime.

Cuius animam gementem,
contristatam et dolentem,
pertransivit gladius.

Una spada acuminata,
già da tempo profetata,
le trafigge l’anima.

O quam tristis et afflicta
fuit illa benedicta
Mater Unigeniti,

Oh! l’angoscia e la distretta
della donna benedetta
Madre dell’Altissimo.

quae moerebat et dolebat,
Pia Mater, cum videbat
Nati poenas incliti.

Quante lacrime e lamenti
nell’assistere ai tormenti
del suo divin Figlio!

Quis est homo, qui non fleret,
Matrem Christi si videret
in tanto supplicio?

Chi potrà frenare il pianto
nel vedere in tale schianto
la beata Vergine?

Quis non posset contristari,
Christi Matrem contemplari
dolentem cum Filio?

Chi la madre addolorata
con il Figlio suo associata
guarderà impassibile?

Pro peccatis suae gentis
vidit Jesum in tormentis
et flagellis subditum.

Vede il Figlio tanto amato
per le colpe flagellato
del suo stesso popolo.

Vidit suum dulcem natum
moriendo desolatum
cum emisit spiritum.

Vede il dolce Figlio in croce
mentre soffre pena atroce
esalar lo spirito.

Eja Mater, fons amoris,
me sentire vim doloris
fac, ut tecum lugeam.

Salve, fonte dell’amore
fa ch’io provi il tuo dolore,
fammi con te piangere.

Fac ut ardeat cor meum
in amando Christum Deum,
ut sibi complaceam.

Il mio cuore sia fervente
verso Cristo sofferente,
Salvatore amabile.

Sancta Mater, istud agas,
Crucifixi fige plagas
cordi meo valide.

Siano impresse nel mio cuore
le ferite del Signore
sul duro patibolo.

Tui Nati vulnerati,
tam dignati pro me pati,
poenas mecum divide.

Delle pene che ha provato
il tuo Figlio sì piagato
fa ch’io sia partecipe.

Fac me vere tecum flere,
Crucifixo condolere,
donec ego vixero.

Possa anch’io con te soffrire
e con Cristo compatire
fino al giorno ultimo.

Juxta crucem tecum stare,
te libenter sociare
in planctu desidero.

Alla croce stare accanto
ed unirmi a te nel pianto,
madre mia, desidero.

Virgo virginum praeclara,
mihi jam non sis avara,
fac me tecum plangere.

Salve, Vergine preclara;
tua bontà non sia avara
voglio con te piangere;

Fac ut portem Christi mortem,
passionis fac consortem
et plagas recolere.

Del Signor portar la morte,
aver parte alla sua sorte,
le sue piaghe accogliere;

Fac me plagis vulnerari,
cruce hac inebriari
ob amorem Filii.

Delle piaghe esser segnato,
della croce inebriato,
del sangue purissimo.

Inflammatus et accensus
per te, Virgo, sim defensus
in die judicii.

E nel giorno del giudizio
ch’io non cada a precipizio
nell’eterno carcere.

Fac me cruce custodiri,
morte Christi praemuniri,
confoveri gratia.

Quando un dì dovrò morire
possa, Cristo, a te venire,
per tua madre amabile.

Quando corpus morietur
fac ut animae donetur
Paradisi gloria. AMEN

E, se il corpo avrà la morte,
giunga l’anima alle porte
dell’eterna patria. AMEN

 


 

 

 

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