Il Pedras et Sonus Jazz Festival protagonista a L’Aquila in occasione della manifestazione “Il Jazz Italiano per le Terre del Sisma”: il festival organizzato a Mogoro da Zoe Pia riceve il “Premio Gender Equality 2023” ex aequo con “You Must Believe in Spring Festival”.
Un prestigioso riconoscimento illumina la recente edizione del Pedras et Sonus Jazz Festival 2023, tra gli appuntamenti musicali di spicco in Sardegna con la direzione artistica della clarinettista Zoe Pia, tenutosi a Mogoro (Or) dal 17 al 22 agosto.
A L’Aquila, in occasione del festival “Il Jazz Italiano per le Terre del Sisma”, la manifestazione organizzata dall’artista mogorese ha ricevuto nella giornata di domenica 3 settembre il “Premio Gender Equality” – ex aequo con “You Must Believe in Spring Festival” diretto da Matteo Gabutti -, nato per premiare la rassegna o festival jazz italiano, con il palinsesto maggiormente rappresentativo in tema di parità di genere.
Ideato nel 2022, da una iniziativa di MIDJ e JazzMine , in collaborazione con la Federazione Nazionale Il Jazz Italiano e I-Jazz Italia Jazz, il riconoscimento è stato assegnato da una commissione composta da alcuni membri del Direttivo e dai soci Midj che fanno parte del tavolo di lavoro di Midj Gender Equity, nato per creare buone pratiche rispetto al tema dell’equità di genere nel mondo del jazz italiano.
«Ringrazio vivamente chi si è adoperato per l’assegnazione del Premio che per noi significa molto», afferma Zoe Pia, direttrice artistica del Pedras et Sonus Jazz Festival. «Tutto questo significa che le cose fatte con il cuore e protese verso un’azione di sviluppo psico-socio culturale di un territorio si riflettono e riescono a riflettersi oltremare. Il Pedras et Sonus Jazz Festival prende vita nell’agosto 2018, quando ero in dolce attesa di mia figlia Naima. La presenza femminile, quindi, si è manifestata in maniera naturale, profonda e si ripresenta ogni anno come una gestazione, una necessità di dar vita a scorci di vita sonora condivisa in un territorio che forse non è del tutto casuale. Il festival è nato nel territorio del Parte Montis e oggi abbraccia prevalentemente quello di Mogoro, il mio paese, in provincia di Oristano, nella sub-regione della Marmilla, caratterizzata da colline vaste e tondeggianti la cui denominazione si rifà anch’essa all’esaltazione della fertilità. La presenza femminile e l’aspetto del gender equality e del gender balance sono sempre stati una necessità in tutte le sei edizioni del festival, questo per diversi motivi: si parte dalla presenza del culto della Dea Madre legato ad un passato glorioso, in epoca prenuragica e nuragica, per arrivare a un mio personale senso di responsabilità proiettato verso la condivisione e il sostegno, nell’onda dei valori del jazz. E proprio il genere di matrice afroamericana insegna sempre, a partire dal motivo per cui è diventato patrimonio Unesco: simbolo di tolleranza e rispetto reciproco tra i popoli. La mia direzione artistica, quindi, volge particolare riguardo verso chi ha il coraggio di intraprendere anche vie non convenzionali per rispettare il proprio essere e la propria necessità di trasmettere e condividere con gli altri il proprio pensiero artistico e umano. Il Pedras et Sonus Jazz Festival 2023 è stato dedicato alla scrittrice sarda Michela Murgia, scomparsa pochi giorni prima della recente edizione: una donna shardanica che per me è sempre stata molto importante e che ha lasciato il segno per il futuro e ha spinto a prendere in considerazione prospettive importanti per un forte sviluppo etico dell’Italia.»
Nel cartellone 2023, il festival ha proposto un ricco cartellone con il Me’Ta Quartet Reloaded con Antonello Salis, Fabrizio Sferra, Sandro Satta e Riccardo Lay, Zoe Pia, il trio della cantante e pianista Yumi Ito, la cantante Camilla Battaglia, il contrabbassista Paolo Damiani, il progetto Le Scat Noir e la cantante Claudia Aru. Hanno partecipato ai concerti del festival, interagendo attivamente con gli artisti, alcune tra le maschere tradizionali sarde più rappresentative come Su Boe, Su Merdule e Sa Filonzana di Ottana, il Gruppo Etnico Cultuale Mamutzones de Samugheo e le Janas e Amaymonaus di IlBono. Grande successo ha riscosso, inoltre, l’appuntamento con Jatzilleri, il festival nel festival che ha vissuto nei locali di Mogoro trasformandoli per una notte in veri e propri jazz club: tra i protagonisti Antonio Floris, il PNL Swing Trio, Irene Serra e il duo Mebitek e Miriana Millapan.
La rassegna nelle precedenti edizioni ha ospitato artisti del calibro di Mauro Ottolini, Baba Sissoko, Njamy Sitson, Paolo Angeli, Bebo Ferra, Ada Montellanico, Dan Kinzelman, Iarin Munari, Joyce Elaine Yuille, Roberto De Nittis, Nanni Gaias, Cettina Donato e rafforza la sua presenza tra gli eventi dell’estate isolana, proponendo anche in questa sesta edizione la sua consueta formula – fortemente ricercata e voluta dalla direttrice artistica Zoe Pia -, in cui musica ed elementi della tradizione dialogano alla ricerca di paesaggi sonori e originali, commistioni artistiche tra centri storici, chiese e suggestivi scorci naturalistici dell’oristanese.
Il festival Pedras et Sonus Jazz Festival 2023 è organizzato dall’omonima associazione (associazione Pedras et Sonus Jazz Festival 2023) con il sostegno del Ministero dei Beni e Attività Culturali, Fondazione di Sardegna, Comune di Mogoro, Corsica e Sardinia Ferries, e il supporto dei partner Fondazione Svizzera Pro Helvetia, Associazione Time in Jazz, Museo delle Maschere Mediterranee di Mamoiada, Grafik-Art, Vini Ariu, Dromos Festival, Ente Musicale di Nuoro, Università degli Studi di Cagliari – Produzione Multimediale, I-Jazz, UniCa Radio, Nuraghe Cuccurada, FASI, Mariposas de Sardinia, Associazione Menabò, Caligola Record e Fiera dell’Artigianato Artistico della Sardegna.
IL FESTIVAL – Il festival Pedras et Sonus Jazz Festival 2023 nasce nel 2018 da un’idea della musicista e compositrice mogorese Zoe Pia, tra i più giovani direttori artistici in Sardegna (nasce, infatti, nel 1986). Nelle sue prime edizioni ha ospitato artisti del calibro di Antonello Salis, Mauro Ottolini, Baba Sissoko, Njamy Sitson, Paolo Angeli, Bebo Ferra e Ada Montellanico, costruendo e ampliando collaborazioni con importanti realtà come l’Università degli Studi di Cagliari, il Festival Internazionale Time in Jazz, il Conservatorio di Musica G.P. da Palestrina di Cagliari e il Conservatorio di Musica “Francesco Venezze” di Rovigo. La kermesse rivolge una particolare attenzione al coinvolgimento attivo delle nuove generazioni di bambini e ragazzi e delle nonne, attraverso laboratori specifici (sensibilizzazione all’arte del riciclo, all’utilizzo della lingua sarda, allo sviluppo di valori di rispetto reciproco), oltre che alla valorizzazione dell’arte in ogni sua molteplice accezione, in costante dialogo con le varie e innumerevoli realtà locali.