Nerone di Boito: trama

 Nerone

tragedia in quattro atti libretto e musica Arrigo Boito

La trama

Atto I

La via Appia.

La vicenda vive soprattutto della contrapposizione tra il mondo pagano in disfacimento e il nascente mondo cristiano. Nerone, allontanatosi da Roma dopo il suo matricidio, cerca conforto nei riti di Simon Mago, ma viene atterrito e messo in fuga dall’apparizione dello spettro di Asteria. Simon Mago pensa di usare Asteria, che è follemente attratta da Nerone, contro lo stesso imperatore. Poco lontano, la preghiera della giovane Rubria viene interrotta dall’apostolo cristiano Fanuèl che la esorta a confessare il peccato che la opprime. Il dialogo viene interrotto da Simon Mago che offre dell’oro a Fanuèl in cambio dei suoi miracoli, ricevendone invece una maledizione. Nerone ritorna e Tigellino gli annuncia che tutto il popolo romano sta sopraggiungendo per riportarlo in trionfo nell’Urbe.

Atto II

Nel tempio di Simon Mago.

Per piegare Nerone alle sue ambizioni, dopo esser ricorso a vari stratagemmi, Simon Mago gli fa comparire dinanzi Asteria in veste di dea; ma quando la giovane si china sull’imperatore per baciarlo, questi si accorge di avere fra le braccia una donna: nella sua furia inarrestabile devasta allora il tempio, scoprendo i trucchi di Simon Mago che viene arrestato dai pretoriani e condannato a morire nel circo.

Atto III

L’orto.

I cristiani sono riuniti in preghiera sotto la guida di Fanuèl che riporta il discorso delle beatitudini, quando giunge Asteria, fuggita dalla fossa delle serpi in cui era stata fatta gettare da Nerone, per avvertirli che anch’essi sono stati condannati dall’imperatore. Simon Mago guida i soldati romani fino a loro; Fanuèl, arrestato, chiede ai confratelli di pregare mentre viene condotto via.

 

Atto IV

Quadro primo: nell’oppidum del circo Massimo.

Simon Mago viene avvertito dell’imminente incendio della città, appiccato per favorire la sua fuga; anche Nerone ne è a conoscenza e anzi se ne allieta con Tigellino. Quando i cristiani vengono condotti a forza nell’arena, una vestale velata chiede pietà per loro, ma Nerone, fattole strappare il velo da Simone, riconosce Rubria, segnando così la sua condanna. Simon Mago, forzato a volare da Nerone, si schianta al suolo proprio mentre l’annuncio dell’incendio provoca un fuggi fuggi generale.

Quadro secondo: nello spoliarium del circo Massimo.

Nel sotterraneo del circo, dove si depongono i morti, Fanuèl e Asteria cercano Rubria. La giovane, ormai in fin di vita, confessa finalmente a Fanuèl il suo peccato, quello di aver servito un falso dio come vestale e, contemporaneamente, gli svela il suo amore. Fanuèl le dà il perdono cristiano e la dichiara sua sposa; Rubria muore e Fanuèl fugge con Asteria dallo spoliarium in fiamme.

Nerone viene rappresentata in un nuovo allestimento del Teatro Lirico di Cagliari firmato per la regia da Fabio Ceresa (Rivolta d’Adda, 1981), apprezzato librettista e artista al suo debutto a Cagliari, che, fra l’altro, ha curato, nel 2015, il libretto per La Ciociara di Marco Tutino, eseguita al Teatro Lirico di Cagliari nel 2017; per le scene da Tiziano Santi, per i costumi da Claudia Pernigotti, per le luci da Daniele Naldi e per la coreografia da Mattia Agatiello.

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