Avevo poco più di 18 anni quando arrivò il giorno in cui avrei cominciato il mio percorso artistico. Mio padre, grande appassionato di musica lirica mi promise che avrei intrapreso gli studi di canto al Conservatorio soltanto dopo aver conseguito il diploma di scuola superiore. Così fu.

Il primo passaggio consisteva nel superare la prova di ammissione.

Ricordo un corridoio abbastanza buio dove io ero una delle tante in attesa di essere chiamata per la prova di ammissione. Nessuno dei presenti sapeva in cosa consistesse la prova. Non era richiesto nulla di particolare se non delle prove attitudinali. Dentro di me ho pensato che avrei cantato una canzone. Provenivo dalla musica leggera e cantavo un po’ di tutto accompagnandomi con la chitarra.

Arrivato il mio turno vidi tre maestri seduti dietro una scrivania, due donne e un uomo, un signore di mezza età corpulento e gentilissimo. Proprio lui  mi fece alcune domande riguardanti la mia scelta musicale. Dopo alcuni vocalizzi   su note molto acute   mi domandò se conoscessi un brano. Gli dissi che potevo cantare una canzone napoletana accompagnata con la chitarra ma che in quel momento purtroppo non avevo con me. Chiamò un bidello chiedendo se si potesse recuperare  una chitarra da qualche parte. ho capito che ci teneva teneva perchè attese con pazienza la risposta ahimè negativa. Mi chiese allora se ero in grado di cantare anche senza. Gli risposi di si e così feci. Il brano era Dicitencello vuje. Mi ricordo che durante la mia esibizione i tre maestri non aprirono bocca ma rimasero ad ascoltarmi  sorridenti.  All’epoca quel brano era stato rilanciato in versione moderna da Alan Sorrenti ed era la versione che io conoscevo quindi forse erano incuriositi da quelle variazioni fuori stile. Conclusa la mia esibizione mi fecero i complimenti e di lì a breve seppi di essere stata ammessa. Quel maestro mi era piaciuto e speravo davvero di poter cominciare gli studi con lui. Rimasi delusa quando, all’inizio dell’anno scolastico, scoprii che era stato trasferito e sostituito da un’altra insegnante.

 Lui si chiamava Arrigo Pola ed era un tenore molto stimato. In  seguito seppi che era il maestro di Luciano Pavarotti.

Dal mese di aprile 2019  il Conservatorio di Musica cagliaritano sta dedicando una serie di concerti  ai maestri che hanno fatto un po’ la storia degli 80 anni della più famosa scuola musicale sarda e fra questi una serata sarà dedicata proprio al maestro Pola scomparso ormai vent’anni or sono.

Domani 27 maggio alle 20,30 , all’Auditorium del Conservatorio di via Bacaredda a Cagliari, si esibiranno i giovani cantanti lirici del Conservatorio in un programma vario che comprende musiche di Hoffenbach, Rota, Donizetti, Puccini, Massenet, Mozart, Rossini e Verdi.

Vedremo e sentiremo cantare i soprani Maria Grazia Piccardi, Laura Spano, Ilaria Vanacore e Vittoria Lai; il mezzosoprano Lara Rotili; i tenori Francesco Scalas, Michelangelo Romero, Marco Puggioni; il baritono Gabriele Barria e il basso Francesco Leone. Saranno accompagnati al pianoforte dal maestro Riccardo Leone.

tenore Francesco Scalas

2 Responses

  1. Buon pomeriggio
    Per caso ho letto il suo racconto e le chiederei se sia stata organizzata una serata in onore del Maestro Pola.
    Un cordiale saluto
    Barbara

  2. Questo post dello scorso anno, era proprio dedicato ad un concerto ricordo che il conservatorio gli aveva dedicato

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