Due amici vogliono fuggire alle degenerazioni terrestri e decidono di intraprendere un viaggio verso il mondo degli uccelli, istigati appunto dai loro amici volatili.
Incontrano l’Upupa, re appunto di tutti gli uccelli.
Quest’ultimo, una volta essere umano si lamenta che non hanno più un loro regno.
Uno dei due uomini (Fidoamico) ha una buona soluzione:
gli uccelli dovrebbero erigere una città bella forte, e interrompere così (facendo pagare un salato tributo) il legame degli uomini col cielo e di conseguenza con gli dei.
Con grande entusiasmo per questo piano, l’Upupa chiama tutti gli uccelli e, dando ad ognuno un ruolo, li invoglia ad erigere questa città- fortezza.
Loro, pieni di entusiasmo accettano soprattutto per l’idea di poter nuovamente dominare l’universo come un tempo.
Ecco sorgere pian piano la città, illuminata dal sole del mattino.
Gli uccelli festeggiano allegri e sfrenati il matrimonio di una coppia di colombe, ma in quel momento appare Prometeo e li ammonisce a non ribellarsi a Zeus e agli dei.
Loro, ormai forti dal desiderio di potere, decidono di preparare una guerra.
Ma la loro presunzione viene punita da un terribile temporale che distruggerà tutto l’ operato riportandoli alla realtà.
I due uomini torneranno delusi sulla terra e riprenderanno la vita di tutti i giorni.
Questa storia , scritta da Aristofane è stata ripresa come trama di un’opera lirica e musicata da Walter Braunfels negli anni’20.
Sarà l’opera d’apertura della stagione lirica cagliaritana.

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3 Responses

  1. Sì, conosco “Gli uccelli” di Aristofane. Questi antichi greci hanno saputo scrivere opere significative e poetiche che hanno attraversato, indenni, i secoli. Vederla rappresentata dev’essere molto interessante.
    Ciao carissima. Sergio.

  2. Ciao, molto interessante questa storia che ci hai proposto che non conoscevo (ho una formazione tecnica).Hai capito il caro Aristofane che si è inventato? Già ai suoi tempi il mondo non è che andasse diversamente da come va adesso!!
    Propone temi interessanti ed attualissimi: il potere ed il distacco dell’uomo dal “cielo”!
    La sete del potere è incredibilmente radicata negli uomini al punto da compromettere ogni cosa, a volte anche i rapporti umani sino ad organizzare delle vere e proprie guerre, basta osservare quello che sta succedendo nel mondo.
    Altrettanto interessante (tristemente) è osservare il progressivo allontanamento dell’uomo da cielo, pensando di poterne fare a meno, e pure questo crea dei danni visibilissimi ogni giorno.
    Guardando il mondo con soli occhi umani verrebbe da scoraggiarsi ma, cogliendo tanti segni di speranza che timidamente si affacciano in questo panorama così disastroso, si riesce a scorgere semi di una vita diversa, fondata sull’attenzione reciproca e sul servizio prima di ogni altro sentimento.
    Questi “semi” dovremmo curare e divulgare.
    Carissima grazie per questi spunti di profonda riflessione.
    Penso che l’opera sia bellissima, e sarebbe bello sentirti cantare!
    Un carissimo saluto ed un in bocca al lupo per il lavoro.
    Ciao.
    berardo

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