100 lire di paghetta

Sono passati appena sei anni da quando la lira non c’è più e già ci siamo dimenticati .

Quando ero piccola, la mia paghetta era di 100 lire alla settimana ed era per me una cifra considerevole soprattutto per il fatto che con quella cifra riuscivo a comprarmi tutto quello che desideravo.

Infatti i prezzi dei dolciumi ambiti da noi bambini degli anni sessanta erano alla nostra portata.

Allora andavano forte i cip-gum (gomme da masticare rosa con un profumo di caramella insuperabile) , 10 lire l’uno, le "regolizie" (liquirizia a rotelle) 15 lire, i coni di zucchero ed ostia 15 lire, le caramellone mou 10 lire, le bustine di farina di castagne 20 lire. 

I gelati poi, costavano in base alla grandezza del cono: c’era il cono da 30, 50 e 100 lire.

Insomma con cento lire compravamo tante cose che naturalmente facevamo fuori appena acquistate con conseguente mal di pancia.

Era inutile la promessa che la settimana sucessiva li avremmo consumati giorno dopo giorno.

Fatto sta che la gioia che si provava ad avere tutte quelle cose era immensa e non so se i bambini di oggi riescano a provarla.

3 commenti

  1. Che bel salto indietro mi hai fatto fare!! Anch’io compravo quei “chicchi”,e quelle cento lire in mano,quando mi toccavano,mi facevano sentire molto importante.

    Davvero bei ricordi.Grazie.

  2. ..son felice di esserti stata un pò d’aiuto e spero che hai risolto il problema….

    leggendo il tuo post ho ripensato ai gelati, erano molto più buoni di ora e c’erano pochissimi gusti da scegliere…forse era tutto più bello….

    buona notte ciao

  3. credo sia rimasto il fatto del “tutto e subito” e forse meno goduria nell’assaggiare sia i dolciumi sia la vita

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