ROMA – Il suo era un volto storico, e tra i più celebri, dello spettacolo italiano. Marisa Merlini è morta ieri notte a 85 anni, nella sua casa romana.

Si spegne così una delle attrici simbolo del nostro Novecento, particolarmente votata alla commedia, ma capace di interpretare qualsiasi ruolo.

E che, pur prediligendo il cinema, non ha trascurato né il teatro né la televisione.

Nata nella capitale nel 1923, già da ragazzina mostra una spiccata tendenza alla ribalta: è giovane, formosa, esuberante, ha un sorriso aperto.

E così, a soli diciotto anni, esordisce nella rivista, come una delle tante belle ragazze dell’epoca.

Il debutto è al Teatro Valle di Roma, nello show Primavera di donne, in un ruolo di contorno alla star Wanda Osiris. Lo spettacolo va in giro per l’Italia, è un trionfo. Anche Totò nota Marisa, che nel frattempo viene scelta come modella e testimonial per la Signorina Grandi Firme, emblema di un settimanale di successo.

Ma il suo destino è quello approdare sul grande schermo.

E infatti, appena due anni dopo, Marisa passa al cinema, che da allora in poi le affida soprattutto ruoli da caratterista, da spalla, facendo leva sul suo aspetto simpatico e sulla sua naturalezza. Il debutto avviene in Stasera niente di nuovo (1942), diretta da Maurizio Mattioli. Un’esperienza davanti alla macchina da presa che per lei è solo la prima di una lunga serie: fra i tanti, vale la pena di citare L’imperatore di Capri (1949) di Luigi Comencini, accanto a Totò, con cui gira in tutto sette film; Signori in carrozza (1951) di Luigi Zampa; Gli eroi della domenica (1953) di Mario Camerini; Porta un bacione a Firenze (1955) di Camillo Mastrocinque; Il Bigamo (1955) di Luciano Emmer.

Ma forse, almeno nel corso degli anni Cinquanta, i suoi due ruoli migliori sono quelli in Pane, amore e fantasia (1953) di Luigi Comencini, in cui è la levatrice che vuole conquistare il maresciallo Vittorio De Sica; e in Tempo di villeggiatura (1956) di Antonio Racioppi, che le vale la conquista del Nastro d’argento.

 

Una vita per lo spettacolo
di CLAUDIA MORGOGLIONE

20 luglio 2008

 

http://www.repubblica.it/

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