E’ proprio vero che il mio lavoro è bello e soprattutto vario.
A volte anche troppo, soprattutto quando questo consiste nel cantare quasi ogni settimana in una lingua diversa .
Passi per il latino, il francese, il tedesco che ormai sono di casa: passi pure l’inglese e lo spagnolo che è meno comune (in campo musicale) ma ci sta; il russo comincia a stare un po’ stretto, soprattutto per la memorizzazione quando bisogna farla in tempi stretti e le pagine superano il numero 100.
Ma ancora anche l’ungherese!
Infatti questa settimana sarà la volta di un bellissimo salmo bibblico, in ungherese: il Psalmus Hungaricum di Zoltan Kodaly.
Siamo fortunati perchè non deve essere mandato a memoria, comunque sia, è difficile.
Ieri la lettrice sembrava uscita da un film muto.
Le si chiedeva con insistenza di scandire bene le parole in ungherese, ma niente.
Forse perchè certe parole sono così? Forse sono quasi mute.
L’unico è affidarsi alla MUSICA, quella si che la capiscono tutti!
E’ la vera lingua universale che unisce tutti i popoli del mondo.
Forte!
salve,do sempre un’occhiata al suo blog anche se non commento spesso, mi piace.. mi piace molto la musica e trovo che sia vera l’affermazione che ha fatto dicendo che la musica è la vera lingua internazionale che unisce tutti.. non passa giorno che non ascolto musica e spazio dalla classica alla moderna.. buona serata