Sono innamorata dall’arte in tutte le sue sfumature e ogni giorno  ne scopro una nuova. E quando ne scopro una nuova mi piace conoscerla a fondo, elaborarla, farla mia e soprattutto condividerla, gratuitamente,  solo per la gioia e la passione della nuova scoperta .

Gratuitamente perchè, gratuitamente ho ricevuto il dono dal Creatore.

Vi posto di seguito un pensiero.

Scriveva Chiara Lubich: «L’artista vero è un grande: tutti lo dicono anche se pochi sono i critici d’arte, ma in tutti v’è l’ammirazione ed il fascino del “bello”. L’artista s’avvicina in certo modo al Creatore.

Il vero artista possiede la sua tecnica quasi inconsciamente e si serve dei colori, delle note, della pietra, come noi ci serviamo delle gambe per camminare.

Il punto di concentramento dell’artista è nella sua anima, dove contempla un’impressione, un’idea, che egli vuole esprimere fuori di sé. Per cui, negli infiniti limiti della sua piccolezza di uomo a confronto di Dio, e quindi nella infinita diversità delle due cose “create” (passi la parola), l’artista è in certo modo uno che ricrea, crea nuovamente: e una vera “ricreazione” per l’uomo potrebbero essere i capolavori d’arte che altri uomini hanno prodotto.

Purtroppo, per mancanza di veri artisti, l’uomo si ricrea per lo più in fantasticherie vuote di cinema, teatri, varietà, dove l’arte ha spesso poco posto.

«L’artista vero ci dà in certo modo con i suoi capolavori, che sono giocattoli di fronte alla natura, capolavoro di Dio, il senso di chi è Dio e ci fa rilevare nella natura l’orma trinitaria del Creatore: la materia, la legge che la informa, quasi vangelo della natura, la vita, quasi conseguenza dell’unità delle prime due. L’insieme poi è qualcosa che continuando a ”vivere” offre l’immagine dell’unità di Dio, del Dio dei viventi.

Le opere dei grandi artisti non muoiono e qui è il termometro della loro grandezza, perché l’idea dell’artista s’è espressa in certo modo perfettamente sulla tela o sulla pietra componendo alcunché di vivo».

La bella immagine di copertina è uno scorcio della mia amata città, vista attraverso gli occhi e l’obiettivo dell’artista-fotografo cagliaritano Augusto Soro.

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