Il concerto di ieri sera è stato davvero una boccata di ossigeno musicale. Di questi tempi di malessere sociale, politico e culturale, ascoltare e vedere il Gruppo Vocale CANTIGOS  lascia per giorni una sensazione di benessere, ritemprando la mente e lo spirito.

A volte si pensa che per stare bene bisogna fare chissà quali grandi cose. Conosciamo l’importanza della musicoterapia ed i risultati soddisfacenti di essa. Ecco, andare ad un concerto del Gruppo Vovale Cantigos è una vera e propria terapia. Tutto ha un ordine e un rigore, cominciando dalla direttrice Barbara Mostallino che cura questo piccolo coro femminile ormai dal 2005.

La cura del particolare vocale, musicale ed estetico è una caratteristica di questo gruppo. Il repertorio, vasto, comprende musica gregoriana,  polifonia classica sino alla musica contemporanea.

Il concerto di ieri era un contrappunto, per dirla in termini musicali, di musica gregoriana e contemporanea. Abbiamo ascoltato brani di Perotinus, Klemetti, Marceddu, Zecchi, Monteverdi, Kodali e Fenice.

Il coro ha mostrato un’ ottima fusione vocale, ricca di colori.  Le mani della direttrice sembrava che dipingessero nell’aria ciò che era scitto sulla partitura, parlando alle coriste che recepivano ipnotizzate e ritrasmettendo al pubblico. E fra i meriti di questo coro c’è da aggiungere che il tutto è eseguito a memoria. Non ci sono cartelle a vista, ma visi che interpretano ciò che cantano.

A fare da cornice al coro, la bellissima chiesetta di Sant’Agata di Quartu Sant’Elena.

Il concerto era organizzato da Spazio Musica

 
 

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