“PAGINA BIANCA: Feltrinelli  la Sardegna e Simon Mossa”
di Gianluca Medas

Giangiacomo Feltrinelli ancora oggi crea imbarazzo nell’immaginario collettivo dell’opinione pubblica. I fatti che lo riguardano sono ancora troppo vicini a noi e per questo motivo  non esistono pubblicazioni esaustive sulla sua persona, sul suo pensiero e soprattutto sul suo agire.
Giangiacomo Feltrinelli però è stato un uomo speciale, colto, raffinato, ricco di famiglia, pericoloso, capace per cultura e sensibilità di leggere le tensioni internazionali con uno sguardo ribelle.
Era appena un ragazzino quando scelse di appartenere alla Resistenza arruolandosi nel Gruppo di Combattimento “Legnano”.
Al termine della guerra aderisce al Partito comunista, sostenendolo non solo ideologicamente ma anche economicamente visto che il denaro non gli mancava.
Fonda una casa editrice indipendente, la Giangiacomo Feltrinelli Editore, per dare voce al pensiero alternativo. Si rende conto che il mondo è in una fase di restaurazione e capisce che è necessario utilizzare gli strumenti  che la democrazia permette per  divulgare  idee divergenti.


Nel 1964 si reca a Cuba e incontra Fidel Castro.
Tre anni dopo rischia la vita in Bolivia per incontrare il filosofo Régis Debray. Vuole capire il perché alcuni individui rischiano la loro vita per portare la rivoluzione in Sudamerica.


Di ritorno da questi viaggi, nel 1968, ha una  intuizione, un’immagine della Sardegna come un baluardo di una rivoluzione nel Mediterraneo.
L’isola secondo i suoi progetti potrebbe diventare una nuova Cuba.
Ma questo progetto, pensa, va condiviso con i sardi.
Da questa esile traccia parte il nostro lavoro, realizzato raccogliendo materiale inedito del cammino dell’intellettuale milanese sul nostro territorio. Nel costruire questo appuntamento non ci siamo soffermati a ricostruire il progetto di Feltrinelli, abbiamo cercato i segni del suo passaggio.
Non abbiamo sottovalutato l’incontro fondamentale con Simon Mossa, a nostro parere l’unico personaggio di caratura internazionale della Sardegna di quegli anni, uomo sensibile, capace di comprendere le finezze di un progetto simile seppur lontano da quel disegno rivoluzionario.
Il 12 dicembre del ’69  viene raggiunto dalla notizia della strage di Piazza Fontana, la madre di tutte le stragi. “Non c’è più tempo” pensa e passa alla clandestinità.
Fonda  i GAP e finanzia altri movimenti estremisti.
Il 14 marzo 1972 viene trovato morto ai piedi di un traliccio dell’alta tensione nelle vicinanze di Milano ma il comunicato stampa che descrive la sua morte è chiaramente falso.
Lo spettacolo ricostruisce i movimenti del Feltrinelli sull’isola senza trascurare lo scenario nel quale si muove, verrà proposto con l’utilizzo di immagini proiettate su uno schermo tre per due. La narrazione verrà accompagnata dalle musiche, eseguite dal vivo, di Mauro Palmas.

No responses yet

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Romanzo giallo di
Ignazio Salvatore Basile
clicca sulla foto
Iscriviti con la tua email per essere sempre aggiornato

Inserisci il tuo indirizzo e-mail per iscriverti a questo blog, e ricevere via e-mail le notifiche di nuovi post.

Theitalianfoodaholic
Italian Food and Travel
Curiosità al Teatro Lirico

Archivi
Le mie videointerviste

</

Personaggi e interviste (1)

Francesco Demuro tenore

Visitatori

14773154

Le mie interviste per la Banca della memoria

Banca della memoria
Seguimi su Twitter
Racconti tra sogno e realtà

I corridoi del teatro

Era la prima volta (1 parte)

Era la prima volta (2 parte)

Assurdità in teatro

Un matrimonio molto singolare

Napoli: scippo con sorpresa finale

La bottega del quartiere

A.A.A. ragazzo timido cerca fidanzata

Details