Insieme ai miei colleghi abbiamo stilato una lettera al Presidente della Repubblica in sostegno dell’Opera Lirica e del suo imprescindibile valore identitario per la società Italiana. Cliccate sul link sotto. leggetene il testo e, se la condividete, firmatela e fatela girare sulle vostre bacheche e ovunque crediate possa essere d’interesse. Grazie per l’attenzione e per l’aiuto.
Alfonso Antoniozzi (cantante lirico)
Signor Presidente,
sentiamo l’urgenza di una Sua parola.
In questi drammatici giorni, in cui quotidianamente ma senza clamore ci viene data notizia della chiusura di uno dei nostri teatri, templi di memoria, custodi di civiltà ed officine di creatività, i cantanti lirici italiani hanno unito le voci per richiamare l’attenzione sulla gravità di questo fatto.
Noi cantanti lirici portiamo addosso il dono della voce, lo coltiviamo con costante impegno, sacrificio, studio, degno lavoro. Il suo valore va al di là del mercato che muove: è tradizione, sapienza, passione, bellezza, poesia, identità, cultura dentro di noi; un bene che sempre più frequentemente esportiamo all’estero dove viene riconosciuto ed apprezzato.
Spesso lontani dalle nostre famiglie e dal nostro Paese, constatiamo con amarezza che i media italiani, nelle poche occasioni in cui si occupano del teatro lirico, ripetutamente distillano accuse velenose, talvolta volgari.
Ci siamo finalmente uniti per rispondere alle accuse che ci vengono rivolte, e ogni giorno crescono tra noi scambi, adesioni, apporti di pensiero, ipotesi per un futuro sostenibile dell’opera.
Noi per primi vorremmo ridiscutere il sistema produttivo in evidente crisi dei teatri d’opera, ma non vorremmo mai vedere azzerato il valore del bene prezioso che l’opera lirica rappresenta per la nostra Nazione.
In questo momento vorremmo la Sua voce, opposta a coloro che ci definiscono improduttivi, superflui, parassiti.
Vorremmo sentire da Lei, signor Presidente, che anche l’opera lirica, nata nella nostra terra, voce della nostra Patria nel momento in cui questa nasceva, è parte irrinunciabile del patrimonio culturale italiano.
Le nostre voci, per la prima volta unite in coro, si fondono con quelle della moltitudine dei lavoratori, in particolare dello spettacolo e del mondo della cultura, e con quelle di chi la ama e la sostiene; siamo convinti, signor Presidente, che a difesa delle nostre radici culturali debbano schierarsi tutte le Istituzioni politiche della Nazione, senza rinvii né riserve, appassionatamente.

Cliccate sul link sottostante ed aiutateci a diffondere la voce!
http://www.firmiamo.it/a-una-sola-voce

Fonte: blog di Nenet

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