La Prima a La Scala

Ecco ieri l’inizio di una nuova stagione al Teatro alla Scala, accompagnata ormai com’ è tradizione, dalle polemiche . Questo infastidimento verso il lusso degli spettatori proprio non lo capisco.  Questi, che pagano profumatamente un biglietto che, per fortuna, e ripeto, per fortuna,va a nutrire quelle poche risorse che tengono in piedi il teatro più famoso nel mondo, infastidisce.

 Il lusso non fa parte della mia mentalità. l’ostentazione non mi appartiene, ma ognuno è padrone di fare ciò che gli pare anche in queste occasioni.

Ho letto che si protestava sul fatto che si pagano le tasse per mantenere costoro, costoro chi? Per mantenere i teatri?La cultura? S i protesta perchè si mantiene in piedi la cultura? Il teatro alla Scala come tutti i teatri lirici e di prosa che producono cultura fanno enormi sacrifici per rimanere in piedi ma garantiscono  spettacoli per tutti, ricchi e meno ricchi, studenti e pensionati. C’è chi vuole ostentare lusso ed è libero di farlo (magari a volte senza avere la preparazione adeguata per assistere ad uno spettacolo di questo tipo) decidendo di pagare un biglietto consistente e chi, invece,  acquista un biglietto economico, per il loggione, perchè ama esclusivamente il genere di spettacolo, senza esteriorità ,ma  solo per arricchirsi culturalmente.

Eppure scommetto che sono in tanti, fra coloro che protestano a queste Prime,  che non battono ciglio davanti ad un megabiglietto per una partita di calcio, per un megatelevisore con abbonamento extra RAI per poter assistere a tutte le partite di calcio possibili ed immaginabili. Buon per loro! Ognuno è libero di spendere i propri soldi come gli pare nella cosa che più l’appassiona, l’importante è rispettare la libertà altrui. Il mondo è bello perchè è vario.

foto Tiscali

2 commenti

  1. Non condivido le contestazioni fuori luogo di cui si parla in questo articolo. Non ho condiviso la regia che ha “stravolto” il significato del “Don Giovanni” di Mozart con un finale che premia il Male, invece di punirlo. Idem per i costumi che stridono in modo grottesco con il linduaggio settecentesco di Da Ponte. I fischi dovevano essere diretti al Regista e al Costumista non all’eccellente Direttore d’orchestra, da quest’anno Direttore musicale della Scala. GBG

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *