Quando ho cominciato a leggere l’incipit di questo libro ho avuto subito una sorta di flash back della mia carriera di artista del coro, già abbastanza lunga da dover cominciare a pensare al momento dello stop, inevitabile per tutti. Ogni cosa, ahimè, ha un inizio e una fine.

Per chi come me ha sempre voglia di imparare e sperimentare, il dopo ha già tanti progetti, tante idee che in qualche modo possono allontanare la tristezza della chiusura di un ciclo. Questo avviene quando si è in salute, ma se questa dovesse essere malferma, allora il pensiero va ai luoghi d’accoglienza , quelli che anticamente chiamavamo ospizi. E’ vero, le cose sono cambiate, ci sono luoghi davvero belli, ma non sono adatti a tutti. Ad esempio per un musicista . Uno che ha fatto musica tutta la vita non può stare in una casa dove non si respira musica e Giuseppe Verdi questo lo sapeva bene ed è per questo che ha voluto fortemente creare un luogo dove i musicisti continuassero a sentirsi tali; dove il pianista contina a suonare,  la cantante a vocalizzare e magari a preparare ancora giovani artisti al debutto.

In questo libro di facile lettura intitolato PARLO D’AMOR CON ME , si capisce da subito che quel respiro condiviso rende meno problematico il passaggio.

Credo che arriverò velocemente all’ultima pagina e credo che lo consiglierò vivamente ad amici e colleghi.

 Il libro

«Delle mie opere, quella che mi piace di più è la Casa che ho fatto costruire a Milano per accogliervi i vecchi artisti di canto non favoriti dalla fortuna, o che non possedettero da giovani la virtù del risparmio»: così scrive Giuseppe Verdi in una lettera. Unica al mondo nel suo genere, la casa di riposo voluta dal grande Maestro – che le destinò la propria eredità – aprì i battenti nel 1902: oggi tutti a Milano sanno dove si trova Casa Verdi, tra le cui mura austere e accoglienti vivono decine di musicisti anziani e non solo.

È in questa Casa speciale che Paola Calvetti sceglie di immaginare la vita di Ada, eccentrica cameriera che cova un sogno nel cuore: un personaggio “emarginato” e struggente, come Rigoletto, come Violetta, come tanti altri che Verdi rese immortali nelle sue opere. Muovendosi in punta di piedi, Ada conosce tutti gli ospiti e di tutti “colleziona” le vite ardenti. Piera, che muove ancora con grazia le mani sul pianoforte, Kimiko, soprano giapponese, Luisa, la famosa Annina che cantò nella Traviata insieme a Maria Callas, Ferro, il violinista gentiluomo che in gioventù spezzò decine di cuori, e gli altri si preparano…

L’autore
Paola Calvetti, giornalista, ha lavorato alla redazione milanese del quotidiano “la Repubblica”. Dal 1993 al 1997 ha diretto l’Ufficio Stampa del Teatro alla Scala e, in seguito, è stato direttore della comunicazione del Touring Club Italiano. Oggi scrive per il “Corriere della Sera” e il settimanale “Io Donna” e cura la Posta del cuore del settimanale “TuStyle”. Finalista al premio Bancarella con il romanzo d’esordio, L’amore segreto, nel 2000 ha pubblicato L’Addio, nel 2004 Né con te né senza di te, nel 2006 Perché tu mi hai sorriso (tutti oggi in edizione ebook Mondadori) e nel 2009 Noi due come un romanzo (Mondadori), seguito nel 2012 sempre per Mondadori da Olivia, ovvero la lista dei sogni possibili.
 
 
 

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