Narrazione per la via Crucis  (1 puntata)

di Gianluca Medas

 La storia che voglio raccontarvi la conoscete benissimo. Da anni viene raccontata, da secoli. È oggetto di conversazione, di battaglie politiche, di dibattiti in televisione, di lotte filosofiche. Per approfondire l’argomento ne han scritto romanzi, pamplet, poemi, saggi, preghiere, canzoni, musical, sacre rappresentazioni, perfino in sardo … Quella che vivremo insieme stasera è la storia di un uomo che è stato come un lampo, come una lampada che non abbiamo saputo conservare accesa … è la storia di un uomo che ha stupito il mondo … Un uomo imprevedibile, che con il suo fare ha sbugiardato i potenti, innalzato gli umili. Un uomo venuto per mettere padri contro figli, mariti contro mogli; venuto per portare la spada, per far seccare gli alberi che non danno frutto, accogliere le prostitute, cacciare i dottori della legge, e sfidare chi lo minacciava o voleva lapidarlo ed accettare la croce, senza difendersi. Un uomo misterioso e unico. Portatore di un segreto che ha tentato di condividere, senza però essere compreso dai suoi contemporanei. Accolto come un condottiero quest’uomo giusto è stato ucciso, come un miserabile. Ascoltate bene amici perché questa è la storia di un uomo che non è stato dimenticato, e anche se non è diventato re e neppure ha conquistato nazioni, nonostante sia stato condannato a morte come un malfattore, ancora oggi viene ricordato dagli oppressi … come una bandiera ….

 Inizio

E come ogni storia che si rispetti anche questa ha una premessa. Comincia un giovedì mattina,  all’interno di un tempio, quello di Gerusalemme. Gesù, li, tutte le mattine, va a pregare. Lo attendono una moltitudine di persone. Sono in fila dall’alba.

Hanno mille richieste; essere guarite, consolate, ascoltate. Egli è l’uomo che sa guardare, ascoltare, guarire. Al suo passaggio, mille e mille braccia si levano verso di lui, tutti vogliono toccarlo, tirandogli la veste per attirarne l’ attenzione  gridano verso di lui, piangono. Un ondata di isteria collettiva sembra avere colpito, quei giorni, gli abitanti di Gerusalemme – Gesù, Gesù … Guarda, quest’uomo non si muove da anni  è nella lettiga, ti prego guariscilo, guariscilo e Gesù lo guarisce – Guarda quest’altro; è cieco nato, non vedi?  E Gesù lo guarisce. Così tutte la mattine E le attese erano molteplici fra la gente. Erano giunte fino a Gerusalemme le voci dei miracoli che Gesù aveva fatto su un monte li vicino, quando aveva moltiplicato cinque pani e due pesci …   Gesù era un miracolo vivente, qualsiasi cosa toccasse, si moltiplicava.

Il popolo ebraico era stanco degli intrighi di Roma, della corruzione e dei complotti, dell’impero romano. Era stanco di pagare le tasse ad un popolo di stranieri.  E quell’uomo vera sembrato l’uomo del destino, il messia atteso, insomma, moltiplicava pani e pesci non tassabili … ed era un miracolo vivente.

Perciò quando si era saputo che aveva trasformato l’acqua in vino,  e che aveva fatto resuscitare un morto già in putrefazione, il popolo, questo popolo vessato, addormentato su se stesso, pensò che Gesù era la persona giusta  per  guidare il popolo alla ribellione.

 Giovedì Mattina

Gesù, al tempio, riceve  i malati, i sofferenti, i poveri, tutte le persone che vogliono essere guarite. E lui le guarisce. Ma ogni volta, fra se, pensa: – a che serve che io guarisca questa gente quando è scritto che moriranno lo stesso …  Nessuno  che venga da me per chiedere di essere sanato nell’anima … – Io ti guarisco cieco, zoppo … io ti guarisco, ma tu morirai. Tutti da me volete cose materiali, ma io non sono venuto per questo in mezzo a voi …

Quella mattina è tormentato, e tutto gli riesce difficile. Aveva sperato fino all’ultimo che capissero il suo messaggio nel profondo, ma non è stato possibile. Troppo abituati ad ascoltare le proprie necessità materiali.

Così si rende conto che è giunta l’ora di manifestare al mondo la volontà del padre. –  – Voi mi ucciderete … grida esasperato alla folla che lo circonda. Le persone si guardano fra loro, senza capire, pensando si stia riferendo ad una spia dei farisei o dei romani … –  Oh! Gesù, noi ti amiamo, siamo venuti per te … non vedi? – Guarda siamo tutti qua, pendiamo dalle tue labbra, Grida un altro. Ma Gesù li zittisce tutti      – voi ascoltate ma non comprendete … io devo morire, perché voi  capiate ….   Sono tre anni che predico, ho viaggiato in lungo ed in largo, per le strade dalla Galilea e della Sammaria, sono andato dappertutto, nei santuari, nelle strade, nelle case …  dicendo sempre le stesse cose, tuttavia voi non riuscite a capire.  E’ giunto il momento che vi dica la verità; è necessario che io muoia, perché voi capiate … –

Panico fra la  folla: – che succede?  Che stai dicendo?   Gran vociare disordinato e nervoso tra le persone che lo circondano.

Qualcuno infastidito grida di fare silenzio. Gesù, come torna la calma, continua: – Il chicco di grano se non si spezza, non da frutto, ed  io sono come quel chicco di grano, mi spezzerò sotto la terra, per dare frutto, e per sfamarvi, non capite? Io per questo sono venuto. Vi guarirò quanto vorrete, ma perirete lo stesso, a che serve avere salva la vita, se poi si perde l’anima? A quelle parole la folla si dispera. L’idolo crollando miseramente, frantumandosi, come un cristallo, in mille pezzi. Il Messia, il condottiero, il Figlio di Davide … Si allontanano, delusi.

 Gli apostoli, accorgendosi che qualcosa non andava, intervengono interrompendo la conversazione ed allontanando Gesù. – basta, stop miracoli,  oggi il messia ha fatto troppi miracoli … E mandano via tutti.

 Giuda che era stato testimone di ogni miracolo che Gesù aveva fatto, ha un fremito:

–  devo fare qualcosa; non può finire così … quest’uomo ha in mano tutto il destino del regno di Israele, con una sua parola potrebbe far scoppiare una grande sommossa,

con un gesto cambiare il mondo … non può finire così. Se non lo farà lui spontaneamente , sarò io a costringerlo …

Mentre gli apostoli si allontanano Giuda si dirige verso la porta bianca dove i Farisei si sono appena riuniti per commentare l’accaduto. Questi hanno deciso di far fuori questo giovane Messia,  ma dopo la Pasqua, per non sporcarsi troppo le mani …

Il piano di Giuda è semplice e nello stesso tempo arguto; consegnare Gesù ai Farisei, per costringerlo a compiere  un gesto clamoroso e incitare alla ribellione il popolo contro i Romani. Si avvicina alla porta della stanza – Io vi posso consegnare Gesù, – dice … I Sacerdoti lo guardano curiosi. –  Ma tu non sei un suo discepolo? – Si, lo sono -taglia corto Giuda  – ve lo do per trenta denari; il prezzo di uno schiavo.

I sacerdoti sorpresi continuano a fissarlo – Te li daremo, ma prima devi dirci come farai  a consegnarcelo …

 Giovedì Sera

 Gli apostoli hanno preparato, una cena, la sera prima della cena di Pasqua in una casa di un amico  Gesù  aveva detto loro  di sentire la necessità di stare solo con loro –  Quando Gesù arriva tutto è pronto  per la cena,  ha il volto carico di tensione   – Devo lavarvi i piedi, dice Gli apostoli brontolano – Come lavare i piedi’? tu lavi i piedi a noi?  Ma Gesù non vuole sentir ragioni – Si io devo lavare i piedi, a voi … fratelli miei, amici miei … Pietro però è risoluto – Gesù no, dobbiamo essere noi a lavare i piedi a te … cosa dici? Gesù solleva il capo per guardarlo – Pietro, Pietro, non essere duro come sempre, se non ti laverò i piedi, non entrerai con me in paradiso …

A quello parole Pietro  smette di protestare – No, no, no … lavami tutto, non solo i piedi, dappertutto. Gesù sorride – solo i piedi hanno bisogno di essere lavati. E così, ad uno per uno, Gesù lava i piedi a tutti, in silenzio, guardando gli apostoli negli occhi, dopodiché  comincia il rituale della cena … – Vedete questo pane, io adesso lo spezzo. Questo pane voi lo avete spezzato ogni Pasqua, ricordando il giorno in cui usciste dall’Egitto, dalla schiavitù del faraone … ebbene  questo pane che io vi do oggi,  voi lo mangerete, per ricordarvi di me, ed ogni volta che mangerete questo pane voi mangerete me  Perché io  assumerò in me il rituale della Pasqua, io sarò la Pasqua. Gli apostoli sono sconvolti, non comprendono questo linguaggio misterioso.

–         Gesù scusa, noi non capiamo. Ma Gesù prosegue:  – lo capirete dopo, ora no riuscite a comprendere lo so,  fate questo in memoria di me, fatelo per sempre.

Poi prende il calice del  vino, lo solleva: – Ricordate il capro che prese il posto di Isacco? Ebbene quel capro sono io.  Io ho preso il posto di Isacco sui ceppi, la storia si compie, amici miei … e questo è il mio sangue. Domani io assumerò in me il rituale della Pasqua, ed ogni volta che berrete questo sangue io diventerò la vostra Pasqua. Capirete dopo, fate questo in memoria di me …

Dopo avere detto queste cose. Nella sala cade il silenzio. Gesù esausto  quasi con un sussurro aggiunge – “voi non mi rivedrete più –  Pietro, impetuoso come sempre, lo tira per un braccio, come a rimproverarlo –  ovunque tu andrai io sarò con te …  Sono pronto a fare qualsiasi cosa per te.

Gesù lo abbraccia commosso – Pietro, Pietro, attento a quello che dici …  questa notte, prima che il gallo canti,  mi tradirai tre volte …  Basta ho bisogno di andare a pregare, ho bisogno di andare nell’orto degli Ulivi, venite con me, Tommaso, Pietro, Giacomo e Giovanni

Fine prima puntata

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