Qualche volta ci capita di fare delle considerazioni sulla nostra  vita , in un momento così detto “buono”  dove tutto sommato ci sentiamo fortunati, perchè tutto sembra che giri per il verso giusto. Ma  ecco che, improvvisamente, appare lui, il mare inCURABILE. Chi c’è passato, (come la sottoscritta) capisce il dramma. La vita cambia radicalmente. Sembra che nulla abbia più senso. L’unico pensiero fisso è lì, all’ospedale, ai medici e agli infermieri che durante la prima fase, quella dell’intervento e delle terapie, ti sono stati vicino e continuano a farlo. Esistono loro e tutto ciò che li circonda, il resto scivola accanto a te quasi senza accorgertene. Sono que momenti in cui la disperazione prende il sopravvento e ti viene da domandarti perchè sia successo proprio a te. Fino a quel momento eri convinto che ciò potesse succedere solo agli altri, a quelli che parlano in TV oppure nelle interviste delle riviste specializzate. No, purtroppo non è così, e allora due sono i casi: o dai senso a tutto questo, oppure è finita. Nella maggior parte dei  casi si cerca di dare un senso buttandosi nella fede, nella preghiera, nella spiritualità in generale, e pensando ai propri affetti come  meta da raggiungere: “Voglio farcela perchè Tizio e Caio hanno ancora bisogno di me”. Eppure in qualche caso neppure questo funziona, e qui cominciano i guai: la disperazione e la depressione. Ma ecco un’altra fase, quella in cui cominci ad  incontrare i così detti “angeli custodi” che non sempre riusciamo a riconoscere, forse perchè siamo abituati a vederli con le ali. Loro sono quelle persone che s’incontrano al posto giusto nel momento giusto. Possono essere  amici, conoscenti, sconosciuti che ti invitano ad eventi, incontri, a prendere un aperitivo per una chiacchierata e magari ti propongono di fare arte insieme, canto, danza, disegno,musica ecc.  Personalmente la mia arte, il canto, il disegno, e soprattutto il mio blog, sono stati determinanti per la  rinascita. Quando sei costretta a lasciare il lavoro per un lungo periodo, ti accorgi che dopo le terapie hai ancora tanto tempo a disposizione (troppo perchè questo non sia pieno di pensieri negativi) ma se ti capita d’ incontrare l’amico pittore che ti propone un corso di disegno non gli dici di no; così  pure alla collega con la quale tempo  prima si era buttato giù un progetto proponendoti di provare a realizzarlo con la speranza che questo ti distolga da ogni pensiero negativo. Oppure ti riaffiora quel desiderio d’infanzia di voler fare la ballerina, un sogno che per svariati motivi non si è mai realizzato, ma che , grazie all’incontro casuale con un maestro di danza che ti propone un corso che non ha limiti di età , decidi di provare . Non ci pensi due volte perchè in questo momento di disagio psicologico ogni cosa è importante per non pensare a lui, al male inCURABILE.
Ed ecco che dall’interno del tunnel comincia a vedersi la luce.  Comincia così a crescere la voglia di gridare al mondo che ci sei ancora e che ce l’hai fatta . E’ notizia di questi giorni che la signora Emma Bonino  ha raccontato alla stampa che il suo tumore polmonare è stato sconfitto e che i suoi esami non mostrano più segni di cellule malate. Quanto chiacchiericcio intorno a questo, io l’ammiro e la comprendo in pieno perchè è capitato anche a me. Ma c’è chi parla a sproposito dicendo che l’ha fatto per mettersi in mostra.  Meglio non soffermarsi su questo aspetto vergognoso. Chi ha un tumore e lo sconfigge ha forte questo desiderio, gridare a tutti che il mare è curabile!
Qualche giorno fa ho intervistato una signora che ha trovato proprio nella danza, la sua forza  e la sua terapia più efficace per affrontare e superare il problema tumorale. Anche lei ha incontrato degli angeli, in maniera del tutto casuale, il ballerino Roberto Magnabosco e la maestra di ballo Benedetta Bucceri . Ebbene, questo incontro è stato importantissimo per lei. Ascoltate voi direttamente dalla signora “Pink Lady”

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