
Lei non era soltanto un soprano del Teatro lirico di Cagliari, lei era la mia vicina di posto, di palcoscenico, quella con cui si condividevano i suoni, e i respiri, le considerazioni sugli spartiti e le opere,e ancor più i problemi giornalieri personali. Ad ogni piccola pausa da lavoro ci raccontavamo e sostenevamo nelle gioie e dolori della vita. Era una donna gioiosa, sempre pronta alla battuta . Ripeteva spesso che noi eravamo degli eletti perchè facevamo un lavoro meraviglioso che ci faceva anche divertire.
Veniva da una famiglia di appassionati d’opera. Suo nonno era violinista e suo padre Flavio Dessy Deliperi è stato anche Presidente del Conservatorio e dell’Istituzione dei concerti e del teatro Lirico di Cagliari. Sua madre Silvia Nicolosi, insegnante, non perdeva una stagione d’opera o concerto , conosceva a memoria tutti i libretti e raccontava e cantava le opere quasi fino agli ultimi giorni dei suoi 100 anni. Non è stata così fortunata sua figlia Susanna colpita troppo presto da un male incurabile. Quando noi colleghe del Teatro siamo andate a trovarla, nel pieno della malattia, continuava a farci ridere ricordando gli episodi buffi che ci capitavano in palcoscenico. Essendo entrata giovanissima nel coro, aveva tantissimi aneddoti sui cantanti, registi, direttori famosi e meno famosi con i quali ha avuto l’opportunità di lavorare, soprattutto mel primo periodo quando le stagioni liriche si tenevano nel vecchio Teatro Massimo della città.
Mi ricordo ancora come era orgogliosa di suo nonno. Durante il restauro del vecchio Teatro civico di Castello erano stati trovati spartiti appartenuti a lui, Gavino Dessy Deliperi, violino di spalla dell’orchestra del Teatro Lirico di Cagliari il quale, da assessore comunale alle finanze, propose di istituire il Conservatorio civico di musica “Pier Luigi da Palestrina”, realizzato nel 1921 nel primo piano del vecchio Palazzo di Città, in Castello.
Quando è andata in pensione ha voluto lasciare ad ognuna di noi della sua sezione, qualche cosa di suo utilizzata in teatro: abiti da sera e gioielli. Diceva: “Tanto non mi serviranno più“.
Ha condiviso il suo lavoro anche con suo marito, il maestro Gianni Viani primo contrabbasso dell’orchestra che l’ha accudita fino all’ultimo respiro.
Un abbraccio a lui e a suo figlio Rosario.
Riposa in pace Susy, sarà difficile dimenticarti.
Nella foto sopra, una delle sue ultime opere: Elisir d’Amore