In occasione del NURARCHEOFESTIVAL, organizzato dal Il Crogiuolo e che quest’anno porta la doppia firma artistica di Iaia Forte, (attrice che non ha certo bisogno di presentazioni)  e di Rita Atzeri, anima della compagnia fondata da Mario Faticoni, domenica 17 alle 19,30 e alle 21.30, si terrà un doppio appuntamento fra danza e letteratura ai piedi del Nuraghe Arrubiu di Orroli

Il primo dei due eventi riguarda la presentazione del romanzo di ambientazione nuragica di Ignazio Salvatore Basile, I Thirsenoisin . Sarà presente l‘autore.

L’ isola Ichnussa, crocevia marittimo al centro del Mediterraneo, sta vivendo il trapasso dall‘età del Bronzo a quella del Ferro. Le due civiltà predominanti, quella dei navigatori Shardana, presenti nelle zone costiere più importanti, e la civiltà Nuragica, più florida nelle zone montuose dell’interno e famose per i suoi maestosi nuraghi e per i bronzetti votivi, stanno vivendo un periodo di relativa pace, fatta di contaminazioni reciproche e di scambi commerciali. Ma la pace sarà presto interrotta per uno dei motivi ricorrenti nella storia dei popoli: l’avidità di potere e di ricchezze.
La principessa Aristea, figlia del re pastore Itzoccar, non vorrebbe andare in sposa al figlio di un altro re nuragico.
Entrambi i re fanno parte della federazione nuragica, che si oppone alle città stato Shardana.

Il secondo appuntamento. alle 21,30, si intitola PENELOPE, performance di teatro-danza della Compagnia Residui Teatro di Madrid.  In scena Viviana Bovino, che cura anche testo e coreografia, sotto la regia Gregorio Amicuzi, lo spettacolo parla dell’altra faccia del viaggio di Ulisse. Questa faccia, ricca di fascino, è quella della sua moglie fedele, paziente, della sua amata e amante, quella di Penelope. Che rappresenta l’altra parte dell’Odissea, l’immobilità, l’attesa. Penelope immagina a distanza le avventure del mitico viaggiatore, soffre per questa distanza, pur vivendo in un apparente stato di quiete. Può solo volare con l’immaginazione. E’ una donna sola, che aspetta, che evoca amore e nostalgia, che viaggia attraverso il suo corpo, interiorizzando tutti i suoi sentimenti ed esprimendoli sulla scena, fra dolcezza, ricordo e rabbia. L’obiettivo della compagnia madrilena è quello di esplorare il complesso mondo di Penelope, la condizione femminile contemporanea, di parlare tramite lei delle circostanze e delle conseguenze che la guerra e i conflitti portano, riflettendo anche sulle tragiche migrazioni che lasciano scie di morti nel Mediterraneo. Il viaggio di Penelope si mette in relazione con quesllo avventuroso di Ulisse, e lei rappresenta fisicamente un campo di battaglia di amore e guerra.

Gli spettacoli che avranno come palcoscenico naturale il Nuraghe Arrubiu saranno tutti preceduti dalla visita guidata al sito a cura della cooperativa Is Janas (su prenotazione).

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