“Aprile Resistente” è la rassegna che Il crogiuolo dedica ogni anno al teatro civile per la diffusione dei temi della resistenza partigiana antifascista.
Il primo appuntamento,
venerdì 5 aprile 2024, ore 19, Casa Saddi, via Ettore Fieramosca 17 Pirri, è con “Joyce Lussu, la rivoluzione possibile, un recital letterario che si snoda attraverso la biografia della scrittrice, poetessa, partigiana, antifascista, traduttrice, soffermandosi sul suo incontro con Emilio Lussu e sul suo ” innesto ” in Sardegna. Interpreti sono Rita Atzeri e Chiara Vittone all’arpa.
Il 7 aprile, ore 19, sempre a Casa Saddi, debutta la nuova produzione de Il crogiuolo, “Samuele, il bandito” con testo e regia di Bepi Vigna, protagonista Fabrizio Congia
La figura di uno tra i più temuti banditi sardi dei primi del Novecento, Samuele Stochino, detto anche “La Tigre d’Ogliastra”, rivive in questo monologo.
Nato nel 1895 ad Arzana, il paese ogliastrino a una settantina di chilometri da Nuoro, Samuele Stochino ha lavorato come servo pastore fino alla sua chiamata alle armi. Fante nella Prima Guerra Mondiale, condannato per diserzione, quando è nuovamente al fronte si mette in luce compiendo alcuni atti eroici per i quali viene insignito di una medaglia d’argento (quella d’oro non poteva essere data a un ex disertore).
Tornato in Sardegna, è implicato in alcuni furti di bestiame e si dà alla latitanza. Tradito da amici, viene arrestato, ma riesce a fuggire. Inizia così la sua leggenda: diventa protagonista di racconti popolari dove mette in scacco le forze dell’ordine e si guadagna il soprannome di “Tigre d’Ogliastra”. Ma gli vengono anche attribuiti delitti che non può aver commesso. Il fascismo lo considera un’onta inaccettabile e si scaglia contro la sua famiglia: il padre è perseguitato, viene bruciata la casa dei nonni e arrestata la sorella. Dopo la morte di Mariangela, una compaesana con cui aveva vissuto una romantica storia d’amore, Samuele Stochino diventa ancora più feroce, si vendica di tutti quelli che l’hanno tradito e, trascinato dall’odio, finisce con l’uccidere anche una bambina, figlia di un suo nemico. Da quel momento porta avanti la sua esistenza dannata circondato dal disprezzo, fino alla morte, avvenuta in circostanze mai del tutto chiarite.
Venerdì 12 aprile, ore 21, ancora una nuova produzione Il crogiuolo, nata dalla trasposizione scenica di “Una macchina per due”, la graphic novel dedicata alla figura di Teresa Noce, scritta da Daniele Mocci ed illustrata da Jean Claudio Vinci
La storia è incentrata sulla figura della partigiana e attivista comunista Teresa Noce, una delle 21 donne elette all’Assemblea Costituente che contribuirono alla stesura della Costituzione Italiana. In particolare si narrano le esperienze di una Teresa Noce giovanissima, coinvolta in prima linea nelle lotte per la difesa dei diritti delle lavoratrici alla Fiat di Torino all’indomani della Prima guerra mondiale, e l’incontro tra la protagonista e Luigi Longo, che in seguito diverrà suo marito e segretario del PCI. Interpreti Rita Atzeri e Giovanni Trudu accompagnati al pianoforte da Salvatore Spano
Domenica 14 aprile, ore 18, a Casa Saddi, al debutto un’altra produzione Il crogiuolo, “Il mare nostro”, con Andrea Gandini e Youssu Cuccu, testo e regia Rita Atzeri.
Lo spettacolo, che si rivolge ad un pubblico di giovanissimi, si ispira alla storia vera di un giovane generoso e coraggioso che dalla Nigeria arriva in Sardegna.
Venerdì 19 aprile, ore 18, sempre a Casa Saddi, si prosegue con un altro appuntamento di teatro ragazzi, “Bandida, una fiaba sarda”, con Claudia Giua, Silvia Bandini e Daniele Pettinau, diretti da Susanna Mameli, che firma anche il testo della produzione di Anfiteatro Sud.
La fiaba narra le vicende di una banditessa realmente esistita e vissuta in Sardegna. Come nelle vere fiabe, a guidarci è la magia di due simpaticissime Janas: Aranté e Brebé che custodiscono le chiavi per la comunicazione fra il mondo dei vivi e quello dei morti. In una sorprendente girandola allegre e festose canzoni della tradizione sarda la storia di Paska si srotola svelando la sua vita avventurosa e mitica, che la descrive quasi al limite tra realtà e fantasia. I suoi compagni di viaggio sono le splendide marionette di Bobore, Onorato, e Don Diego Moro per una fiaba interamente immersa nella suggestione di una terra antica e magica come la Sardegna.
Il 21 aprile, ci si sposta, da Casa Saddi, al Teatro di terra, dell’Orto Giardino di Mariposa de cardu, qui, alle ore 11, avverrà la lettura scenica di “L’ Alternos, il racconto della sarda rivoluzione”, di Vindice Lecis
Il testo, appositamente ridotto, sarà affidato alle letture di Associazione Culturale Animus Teatro e accompagnato dalle musiche di Nicola Agus
Nel gennaio del 1793 una flotta di navi della neonata Repubblica francese si affaccia nel golfo di Cagliari certa che i sardi accoglieranno i francesi come liberatori dopo decenni di dominazione sabauda. Ma la disorganizzazione delle truppe da un lato e la compattezza dei sardi dall’altra faranno fallire il proposito di annessione di un’isola considerata strategica. Altrettanto deludente sarà il tentativo di prendere La Maddalena a opera del luogotenente Napoleone Bonaparte.
La cacciata dei francesi non rinsalda però il rapporto tra sardi e Savoia. Stremati da un sistema monarchico che li esclude e umilia, gli Stamenti chiedono maggiore autonomia al governo di Torino, compreso il coinvolgimento nelle cariche civili e militari. Il forte diniego da parte del re Vittorio Amedeo III e del viceré Balbiano causa delle rivolte civili che sfociano presto nei moti insurrezionali e nella cacciata, il 28 aprile 1794, dei funzionari piemontesi e del viceré dalla Sardegna.
L’Alternos Giovanni Maria Angioy, con l’aiuto della borghesia e del popolo schiacciato da un sistema feudale insostenibile, si trova a dover combattere per le idee di uguaglianza fortemente osteggiato da reazionari e feudatari non disposti a rinunciare ai propri privilegi.
Torniamo a Casa Saddi, il 21 aprile, ore 19, con Cagliari La Fabbrica Illuminata, che porta in scena “La supplente” con Elena Pau drammaturgia e regia di Giuseppe Manfridi
Un’ora di spettacolo che corrisponde a un’ora di supplenza. Durante quest’ora il pubblico è investito di un ruolo preciso, al pari di colei da cui è fronteggiato. Gli spettatori, infatti, comprenderanno ben presto di costituire la scolaresca per la quale una donna, ingombra di insondabili segreti, è stata chiamata a improvvisare una lezione sui poeti risorgimentali. Matura un clima da suspense, e strane tinte da racconto nero si spargono per la scena, malgrado l’ironia e il sense oh humor che pervade la lezione di Stella e, in generale, il suo modo di approcciarsi alla scolaresca. Chi è quella donna?
Il 25 aprile, ore 19, a Casa Saddi, grazie a Walter Falgio avremo modo di narrare la straordinaria storia di Nino Garau con lo spettacolo di narrazione “Il comandante Gepe”, interpretato da Alessandro Redegoso in scena con il gruppo Associazione Culturale Symponia , regia Rita Atzeri, produzione Il crogiuolo.
In pochi conoscevano il passato duro e doloroso da partigiano di Antonio “Nino” Garau. Veniva visto “solamente” come il segretario generale del Consiglio regionale. Ma tanto era stato il coraggio, tanto l’impegno per la conquista della libertà. Così a 83 anni, ha raccontato.
Diciasettenne entrò nell’Accademia Aeronautica di Caserta, alimentando un sogno, quello di volare. Era bravo, intelligente, desideroso. Poi venne l’8 settembre del 1943. L’ora della scelta, il bivio, il momento in cui non si poteva stare indifferenti. Garau capisce che da lì, da quel giorno, passa un momento cruciale per la storia d’Italia.
Scelse la Resistenza. Scelse di combattere per la libertà e la democrazia, da partigiano, in prima linea, con l’appellativo di Comandante Geppe. Guidò i suoi uomini alla liberazione della cittadina di Spilamberto, nel modenese, prima dell’arrivo degli Alleati, sfruttando le conoscenze di armi e strategie militari acquisite in Accademia. Garau ha ricevuto la nomina a cittadino onorario di Spilamberto.
Durante e dopo la guerra non mancarono le difficoltà. Venne catturato a Verona, torturato. Nel 1949 venne arrestato e incarcerato ingiustamente con l’accusa di omicidio in seguito a una denuncia anonima. Liberato dopo dieci giorni, venne segnato dall’accaduto. Lo addolorò soprattutto l’abuso di chi lo accusò senza fondato motivo.
Tornato a Cagliari, completò gli studi e si prese la laurea in Giurisprudenza. Dal 1960 fino alla pensione è stato Segretario Generale del Consiglio Regionale della Sardegna. Il 25 Aprile del 2015 ha ricevuto dal Prefetto di Cagliari la Medaglia della Liberazione per il 70° anniversario.
Chiude la stagione il 28 aprile lo spettacolo “Innocente! ” dedicato a Enzo Tortora e Beniamino Zuncheddu, interpreti Franco Siddi, Daniela Musiu, Carla Orrù e Naika Sechi, musiche originali di Juri Deidda, testo e regia Rita Atzeri, nuova produzione Il crogiuolo.
Lo spettacolo è costruito come una sequenza di testimonianze rese a un ipotetico intervistatore alla ricerca della verità.
I temi sono sviluppati per contrasto giustizia ed ingiustizia, innocenza e colpevolezza, coraggio e vigliaccheria, dignità e meschinità.
L’ingresso agli spettacoli, eccezion fatta per la rappresentazione al Teatro di Terra, gratuita, prevede un biglietto di euro 5,00.
Prenotazioni solo con messaggio scritto whatsapp al numero 3348821892.

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