Quando ero piccola, una delle tante forme artistiche che mi affascinava era sicuramente la danza. Una mia compagna di classe  praticava la danza classica in una delle due scuole cagliaritane. Lei sottolineava spesso che era stata scelta per il suo fisico “perfetto” e che la danza era per pochi eletti e soprattutto ricchi. Insomma se per caso avessi avuto l’idea di voler realizzare questo sogno ha pensato bene di distruggerlo. Ci invitava a casa sua per mostrarci con orgoglio le sue scarpette e il suo tutù. Io ammiravo queste cose come in un bel film della Disney. Per fortuna però le cose sono cambiate.

A Cagliari, una grande maestra di nome Assunta Pittaluga, ha rivoluzionato questo modo di pensare la danza aprendo la sua scuola a tutti, senza limiti fisici e di età e soprattutto di genere. Infatti credo sia stata la prima o fra le prime ad aprirsi alla danza moderna. Ricordo di una mia amica che aveva già compiuto   18 anni che, come me, desiderava danzare ma era ancora convinta che bisognasse cominciare a 4 anni, si iscrisse nella sua scuola e a breve si trasferì a Parigi dove potè fare della danza la sua professione.

Perchè ho fatto questa premessa?

Ieri si è conclusa con successo la IV edizione della trasmissione “Di che danza 6″, trasmessa dalla emittente televisiva regionale Videolina. Successo che nasce prima di tutto dalla sua ideatrice e conduttrice  Claudia Tronci che, con determinazione, ha sempre dato  anima e corpo alla preparazione delle puntate, contattando e selezionando ben 35 scuole e programmando le puntate in maniera molto accurata.  Nel corso delle IV edizione si sono visti “crescere” danzatori di ogni genere: dai ballerini classici a quelli di danza moderna, dalle danze orientali e latino americane alla synchro dance , la break dance, l’hip hop.

Una bella vetrina per le scuole sarde sia per i ballerini che per i loro maestri che in questa edizione  hanno potuto danzare con i loro ragazzi.   La giuria, formata da professionisti d’alto livello,  ha saputo dispensare consigli con la giusta sensibilità, sottolineando che questi, sono  importanti per la crescita di ogni ballerino.

Elegante e bella nel suo aspetto,  sorridente e disinvolta, Claudia Tronci, vestita dallo stilista sardo Carlo Petromilli, e pettinata da Fabio Fanti  è riuscita a mantenere sempre alto  l’interesse del pubblico verso la trasmissione, affiancata però anche dalla giuria formata, oltre che da Assunta Pittaluga, anche da altri validi maestri quali Donatella Deidda e Roberto Magnabosco , Davide Cauli e Luana Fanni, Pino Perria e Roberta Marcialis e dall’esperta di  Hip Hop Lula De Giorgio.

foto di Paolo Magnanelli

Claudia, qual’ è il vero obiettivo di questa tua trasmissione?

“Di che danza 6?” nasce per dare un’ opportunità ai ragazzi sardi di confrontarsi fra loro e di far vivere l’emozione dell’ esperienza televisiva . Ho notato che quando tornano sono più forti, sicuri, perchè hanno un bagaglio maggiore

Quindi il tuo obiettivo è stato raggiunto?

Si certamente, ma vorrei anche  far arrivare a casa, che la danza per tutti noi è anche sentimento. Ogni passo, ogni gesto, è mosso da un emozione da uno stato d animo che noi viviamo in quell’ istante, come un surfista che sente le onde e solo lui può capire.

 Il mezzo televisivo secondo te riesce a far passare questo?

Io lo spero, e spero anche che si veda  il nostro amore per ciò che facciamo, a tutti i livelli.

Questo è il 4° anno…

Esatto, ed  io ho visto crescere tutto e tutti e sono molto felice e orgogliosa di questo! Certo, il merito non è solo mio, anzi ne approfitto per ringraziare il mio staff tecnico, il mio regista, il mio direttore generale e tutta Videolina che crede in ciò che faccio, così pure  ai miei giurati che come padrini mi seguono in tutto.

La trasmissione, comunque prevedeva una gara e ieri, la giuria tecnica,  ha consegnato il primo premio alla scuola Academia danza y teatro  con Theo Piu, sottolineando che la differenza fra il primo e il secondo classificato,  ABC DANZA ( Città di Porto Torres) era davvero minima.   Il terzo premio è andato alla scuola  Dance studio Ploaghe con la danza sportiva.

Ci sono state poi delle menzioni speciali alla scuola Moving Soul di Porto Torres per l’ hip hop;  Cristal ballet per la danza moderna; Noyeleh danze orientali per la danza orientale;  A time for dancing di Carloforte per la danza sportiva.

Insomma un bel successo che Videolina ha pensato bene di riconfermare. Aspettiamo quindi il prossimo anno con la 5 edizione e con tante novità.

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