joe sentieri

Quando ero bambina ricordo che mio padre criticava i cantanti così detti “Urlatori” che arrivavano dopo un ‘epoca di esecutori melodici. Avevano rivoluzionato il modo di cantare , quello per intenderci di  Claudio Villa e Nilla Pizzi . Era la nuova generazione che si rifaceva al rock n’roll americano arrivato con la seconda guerra mondiale. Loro si distaccarono volutamente dal filone classico, stile Nilla Pizzi, prima vincitrice del Festival di Sanremo.

Il Festival di Sanremo era già una  grande vetrina , ed è qui che anche gli “Urlatori” trovarono fortuna e visibilità.  Adriano Celentano, Toni Dallara, Little Tony, Mina, tanto per citarne alcuni.  Modugno poi col suo modo di “urlare” vinse il festival del 1958 con Nel Blu dipinto di blu diventato un successo mondiale.

Per quanto riguarda le trasgressioni sul palco, il cantante urlatore Joe Sentieri osò addirittura saltare sul palco. Questo salto fu la sua fortuna; divenne popolarissimo ma non fu in grado di gestire il successo che gli diede alla testa. In pochi anni scomparse dal panorama della musica leggera italiana.

Ieri, alla seconda serata del Festival 2023, tutti attendevano l’esibizione di Giorgia. Una grandissima artista, che nonostante gli anni, ha sempre mantenuto alto il suo livello. Voce, estensione, intonazione e soprattutto padronanza tecnica.

Giorgia, si presentò a Sanremo Giovani la prima volta nel 1993, con una canzone scritta da lei , insieme a Marco Rinalduzzi e Massimo Calabrese dal titolo  «Nasceremo» . Si classifica prima  accedendo di diritto l’anno successivo alla sezione “Nuove Proposte” . In quell’anno presentò «E poi» che pur non vincendo le fece ottenere il prestigioso invito di Luciano Pavarotti al suo programma Pavarotti & Friends, dove si trova a duettare con il tenore ma anche con Sting, Bocelli, Bryan Adams, Nancy Gustafson e Andreas Vollenweider.

Ieri, dopo 22anni dalla sua ultima esibizione sanremese Giorgia canta in uno stile tutto nuovo, attuale, e a mio avviso lo ha fatto benissimo come sempre. “Parole dette male” è un brano difficilissimo nella sua scrittura musicale, e lo ha affrontato senza problemi nei continui  cambi di registro, mostrando ancora una volta la padronanza tecnica che la caratterizza.

Ammirevole il coraggio di rinnovarsi e stare al passo con i tempi. Certo, mio padre non avrebbe apprezzato e, ieri, in tanti l’hanno giudicata proprio come mio padre.

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