di Giampaolo Piga
“Prendi questa mano, zingara”
Ho letto da qualche parte che tra gli affari piu’ convenienti e redditizi, vi è quello di predire il futuro agli allocchi che mostrano una grande ansia di sapere cosa gli propinerà la sorte e tra questi allocchi io non faccio eccezione perche’ addirittura da ragazzo alla maniera di Iva Zanicchi, anche io ordinai:”prendi questa mano, zingara!”. Dell’episodio non ho molto da raccontare perche’ lo presi come un gioco e non mi è rimasto tanto in testa se non che mi fu predetto che avrei avuto una vita avventurosa girando il mondo in lungo e in largo…soldi sprecati i miei se penso che da decenni ormai, la mia vita va avanti tra Cagliari e Pirri e Pirri e Cagliari.
Chi pero’ pare non avesse avuto bisogno di consultare maghi e fattucchieri per navigare nel futuro, fu Jules Verne che parlo’ di astronavi e visite sulla luna molti decenni prima che questi diventassero realta’, creando stupore e incredulita’ che ancor oggi lascia sbalorditi.
Ma tra le fantastiche creature di Jules Verne, quella che da ragazzo mi affascinava maggiormente era “Il giro del mondo in 80 giorni”, cosi’ pieno di colpi di scena e imprevisti che certamente non fanno parte della mia vita cosi’ sedentaria e di calma piatta.
Oggi pero’ quel lungimirante racconto mi torna in mente per darmi lo spunto per qualche considerazione che in qualche modo mi assolve per l’avversione a muovermi di casa per viaggiare, perche’ in effetti, lavorando in Teatro, in questi quaranta anni non sono mai stato fermo nello stesso luogo.
Io di fatto grazie a Puccini, ho spesso sorvolato i freddi bigi tetti di Parigi e visitato le pagode del lontano Giappone senza farmi mancare una puntatina nella Sierra Nevada accompagnato da “La fanciulla del West”. Anche Verdi mi ha invitato nei luoghi piu’ disparati della terra catapultandomi dall’Egitto della schiava Aida alla Scozia della malvagia Lady Macbeth e potrei continuare all’infinito perche’ in tanti anni ho toccato veramente ogni angolo di Mondo.
Devo anche aggiungere che nei miei lunghi viaggi, sono stato di volta in volta un personaggio diverso, passando dal guerriero al nobile, dal contadino al cowboy e via dicendo per altri tantissimi ruoli e…e forse la mia zingarella, nel predirmi una vita movimentata voleva intendere proprio questo.
Oggi però che ormai tutto questo è finito, vorrei ancora porgere la mia mano, ma non alla zingara bugiarda: la vorrei porgere per dare una carezza a TUTTI I MIEI AMICI COLLEGHI DEL CORO che in questo mio Giro del Mondo in 40 anni, mi hanno voluto bene e reso Meraviglioso e Unico il mio lungo viaggio “DALLA TERRA ALLA LUNA”.
I racconti di Giampaolo Piga sono raccolti in un volume edito da LFA editrice

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