fracci-alemannoROMA (17 maggio) – In scena al Teatro dell’Opera di Roma oggi c’era la protesta-. Una iniziativa che doveva procedere nella paludata scenografia teatrale, fin quando non è arrivato il sindaco, che è stato affrontato da Carla Fracci, alla quale non è stato rinnovato il suo contratto di direzione del corpo di ballo del teatro romano. «Vergogna, vergogna, farabutto», ha urlato l’étoile.
Come successore di Carla Fracci è stato individuato Misha van Hoecke, 66 anni.
Lei, seduta in prima fila accanto al sindaco di Bari, Emiliano, si è alzata di scatto, è andata dal primo cittadino di Roma e ha cominciato ad inveire, visibilmente alterata. Alemanno non ha reagito. «Vergogna – ripeteva la Fracci – per due anni non mi ha mai ricevuto. E sono cose che non dico per me ma per il futuro di questo teatro». Per placare gli animi sono intervenuti il sindaco Emiliano e i parlamentari del Pd, Vincenzo Vita ed Emilia De Biasi. Intanto dal pubblico c’era chi urlava: «Fate parlare Carla Fracci».
Alemanno: voltare pagina, largo ai giovani. «Ho tutto il rispetto per la carriera artistica di Carla Fracci, ma credo che per il Teatro dell’Opera di Roma sia giusto voltare pagina». Ha risposto il sindaco Alemanno. «Carla Fracci – ha riferito il sindaco – si lamentava perché non l’ho incontrata. Lo farò, ma il problema è che all’Opera di Roma bisogna dare spazio ai giovani e voltare pagina. Lei mi chiede il rinnovo di un contratto che però io, con tutto il rispetto, ritengo superato. Capisco la sua amarezza ma non possiamo farci nulla».
Alemanno era intervenuto all’Opera per offrirsi come mediatore con il ministero dei Beni culturali perché il decreto di riforma delle Fondazioni liriche voluto dal ministro Bondi (e contestato dalle opposizioni, dai teatri e dai sindacati) «venga emendato». In sala, Alemanno era oggi l’unico sindaco di centrodestra, accolto anche da molti fischi e “buuuh”, da parte dei lavoratori che affollavano il teatro, a fronte degli applausi da stadio riservati invece al sindaco di Bari Michele Emiliano e a quello di Genova, Marta Vincenzi. «Capisco la rabbia e l’animosità perché si tratta di lavoratori in stato di crisi – commenta Alemanno – però ci vuole anche lucidità. Uno scontro frontale credo non convenga al governo ma nemmeno ai lavoratori». Il sindaco ribadisce poi la volontà di fare «su questo decreto una trattativa seria per non scaricare sulle spalle dei lavoratori il prezzo di questa crisi».
Il messaggero.it
Forse vogliono sostituirla con qualche velina televisiva!

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