Al Cineteatro Il Vicoletto – Cagliari, via San Giacomo, 80 . Dal 16 al 23 dicembre al Cineteatro Il Vicoletto di Cagliari va in scena “Opus Unbound”, coda finale del festival Signal Reload 2023 con l’organizzazione di TiConZero.

 Ultimi appuntamenti a Cagliari per la diciassettesima edizione del festival Signal Reload, la rassegna dedicata alla musica elettronica e d’avanguardia, alla sperimentazione, improvvisazione organizzata dall’associazione TiConZero, centro di produzione e ricerca artistica multidisciplinare sotto la guida del musicista e docente Daniele Ledda, con la direzione artistica di Raffaele Tronci e la produzione di Valentino Nioi.

Dal 16 al 23 dicembre al Cineteatro Il Vicoletto di Cagliari (in via San Giacomo, 80) andrà in scena “Opus Unbound”: tre giorni in cui l’opera lirica tradizionale verrà liberata dai vincoli convenzionali, esplorando nuove frontiere e coordinando suono, parola, immagine, costumi, videoscenografie, con gli artisti Daniele Ledda, Raffaele Matta, Veronica Opes e lo SMLAB Ensemble.

“Opus Unbound” offrirà un’esperienza culturale senza precedenti e si impegnerà, inoltre, a rendere gli eventi accessibili a tutti. Tutte le esibizioni saranno infatti a ingresso gratuito, permettendo al pubblico di immergersi liberamente nella sperimentazione artistica.

Signal Reload è realizzato grazie al contributo della Regione Autonoma della Sardegna (RAS L.1/90 ART. 56) e del Ministero della Cultura – FUS Fondo Unico per lo SpettacoloFondazione di Sardegna, in collaborazione con i festival Spaziomusica Gràcia Territori Sonor – LEM Festival.

IL PROGRAMMA – Il primo appuntamento della rassegna “Opus Unbound”, costola del festival Signal Reload, si terrà sabato 16 dicembre alle 19 al Cineteatro Il Vicoletto di Cagliari con il progetto “Sei città (per Italo Calvino)” che vedrà impegnato lo Snake Ensemble diretto dal musicista, docente e compositore Daniele Ledda. Si tratta di un’opera sperimentale che combina tecniche di improvvisazione e scrittura tradizionale, traendo ispirazione da due opere di Italo Calvino, le visionarie “Città Invisibili” e le suggestive “Six Memos for the Next Millennium”, note nella edizione italiana con il titolo di “Lezioni americane”. Un viaggio sonoro attraverso territori inesplorati della creatività, ricordando il centenario dalla nascita dello scrittore. Attraverso una combinazione audace di strumenti elettronici, acustici e voci,  “Sei città (per Italo Calvino)” offre un paesaggio sonoro unico che si fonde con la sperimentazione visiva, come strade tortuose in una città immaginaria, creando un’atmosfera surreale che riflette la complessità delle idee dell’autore nato a Santiago de las Vegas.

Alle 20 andrà in scena il progetto “Inesorabile” del chitarrista e compositore Raffaele Matta, progetto basato sul concetto di notazione grafica. Anziché scrivere su pentagramma, infatti, la partitura è stata realizzata attraverso duecento disegni su carta, realizzati a mano dall’autore. Le opere grafiche sono state poi fotografate e montate su un video che assolve la funzione sia di partitura che di interazione con il pubblico. La musica viene eseguita proiettando su una parete la video-partitura e il pubblico ha in questo modo l’opportunità di vedere e sentire come i musicisti interpretano i segni grafici, seguendo la partitura esattamente come i musicisti che la eseguono. Una costante sorpresa visiva e uditiva, dunque, attraverso il continuo susseguirsi di suoni inaspettati, elettronici e acustici, con impasti sonori tipici di alcuni esperimenti della classica contemporanea, e immagini sonore legate ad alcune ambientazioni fantascientifiche. Ad affiancare Matta, ci saranno Marta Loddo (voce), Marco Pittau (tromba), Enrico Sesselego (elettronica), Andrea Sanna (piano), Eleonora Steri (fisarmonica), Teresa Virginia Salis (flauto e elettronica), Omar Leone (violoncello), Matteo Marongiu (contrabbasso), Antonio Pinna (batteria), Marta Ibba e Cinzia Curridori alle percussioni.

Domenica 17 dicembre alle 20 la rassegna “Opus Unbound” continuerà con la performance dal vivo “Nocturnal Pulse” dell’eclettica artista elettronica Veronica Oppes, per un concerto dai caratteri intimi e crepuscolari in cui protagonista sarà la notte, spazio temporale dove tutto si attenua e tutto si amplifica: suoni, luci, pensieri. Nella notte è più semplice percepire se stessi, il proprio respiro, il proprio battito vitale. La confusione della città è rimodellata, il suono è più civile. Un antico proverbio persiano recita che “il giorno è per gli occhi, e la notte per le orecchie”. Insieme alla Oppes, in scena ci sarà la cantante Michela Saba.

Il sipario sulla rassegna calerà nell’antivigilia di Natale (sabato 23 dicembre): alle 19 protagonista sarà lo SMLAB Ensemble, progetto di ricerca artistica e sperimentazione del suono nelle sue possibilità di espressione attraverso le arti sceniche e visive. La formazione si esibirà con il progetto Der Engel, rivisitazione in chiave contemporanea e teatrale del brano che Richard Wagner compose sull’omonima poesia di Mathilde Wesendonck. Il componimento, originariamente scritto per soprano e pianoforte, verrà reinterpretato da voci, cristalli e contrabbasso in live electronics. I versi della poesia hanno ispirato la regia nella rivalutazione simbolica dell’angelo che per sua etimologia è messaggero tra gli esseri umani e il divino, inteso dunque come elemento spirituale, non in forma umana, e per questo comune a tutte le culture. La performance propone una riflessione sul più profondo concetto di angelo e sulla profonda ricerca interiore. Sul palco ci saranno Martina Garau (l’Artista) e Michela Saba (Il Messaggero) alla voce, Federica Dessì (Incantesimo delle lacrime scarlatte) ai cristalli, Federica Jose Are (Pulsazione della Notte) al contrabbasso e Veronica Eva Oppes (Luce proibita) all’elettronica.

LA DIREZIONE ARTISTICA – Daniele Ledda è un artista sonoro, docente, ricercatore che vive e lavora in Sardegna, dove insegna Musica Elettronica al Conservatorio di Cagliari. Dal 2018 è direttore artistico dell’attività dell’Associazione Ticonzero affiancato dal prezioso lavoro dei soci Raffaele Tronci e Valentino Nioi. È interessato al rapporto con le arti visive, e realizza ambienti sonori per mostre d’arte e installazioni video. Ha al suo attivo numerose composizioni originali per la danza contemporanea. Negli ultimi anni sta esplorando l’esperienza della filosofia nella pratica delle arti contemporanee, attraverso la creazione di lavori che coordinano la scrittura, la parola, la visione e l’ascolto. E’ attivo come solista al campionatore, ed in vari gruppi: CoincidentiaOppositorum, Experimento, Ensemble Spaziomusica, SyntaxError, Spectrasonic, Jetée trio, come compositore, al live electronics e al campionatore. Ha collaborato, tra gli altri, con Marcus Stockhausen, Llorenç Barber, David Moss, HenningFrimann, David Shea, OtomoYoshihide, Marco Cappelli, Marc Ribot, Elliott Sharp, Eric Bogosian, Jim Pugliese.

L’ORGANIZZAZIONE – Ticonzero è un centro di produzione e ricerca artistica multidisciplinare. Nasce nel 1995 come Associazione culturale. Si occupa di musica d’avanguardia, elettronica e sperimentale. Ha scelto da subito l’ambito della ricerca musicale ed è diventato nel tempo un luogo in cui si favoriscono gli scambi artistici, un laboratorio dove si progettano nuove produzioni e attività didattiche, puntando sulla trasversalità dei linguaggi. Attraverso una fitta trama di interazioni con il teatro, la danza, le arti visive, Ticonzero intercetta e rielabora gli sfaccettati segnali dell’espressione artistica che gravitano intorno alla musica. I progetti che propone sono dedicati a quel pubblico che avverte la necessità del rinnovo dei linguaggi, che desidera espressioni di segno innovatore, che ambisce a percorsi mentali originali e prospettive alternative a quelle preconfezionate dalle logiche del consumo culturale. L’abbinamento di musica e videoarte, ormai consueto nel lavoro di Ticonzero, si è rivelato particolarmente felice e apportatore di consensi. Tale scelta è in buona parte ispirata alle commistioni, piuttosto frequenti nella contemporaneità, tra i vari linguaggi artistici, soprattutto riguardo alle produzioni d’avanguardia. Gli artisti coinvolti rappresentano le leve emergenti di una ricerca al confine tra la dimensione sonora e quella visiva, apprezzata in contesti istituzionali e non, saia in Italia che all’estero. Nelle produzioni Ticonzero, le tecniche di composizione ed esecuzione privilegiate conducono alla realizzazione di musiche originali, eseguite dal vivo con strumenti di varia natura: elettronici, digitali, musicali tradizionali, elettroacustici, oggetti sonori. Forte attenzione è data all’uso delle nuove tecnologie applicate alla musica. Ticonzero esplora, dunque, la dimensione sonora attraverso le ricerche contemporanee che intrecciano i linguaggi e le pratiche, in una continua messa in discussione dei presupposti compositivi, che è poi il punto di partenza di ogni pensiero artistico votato alla sperimentazione e pienamente aperto al cambiamento. Dal 2018 l’Associazione ha cambiato direzione artistica con Daniele Ledda. Il nuovo obiettivo dell’Associazione Ticonzero è centrato sulle risorse artistiche e creative del territorio, non con un richiamo episodico, ma come manifestazione di un laboratorio permanente. La creazione di una rete i cui nodi sono sempre attivi nella produzione e sperimentazione. La rete in questo senso, per usare un parallelo informatico, è una rete locale. Un nodo importante in questa rete è rappresentato dalla comunità legata al dipartimento di musica elettronica del conservatorio di Cagliari e dal progetto Snake di composizione istantanea.

FONTE

Ufficio Stampa

Simone Cavagnino

email: s.cavagnino@gmail.com

telefono: +39 340 3951527

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