Ormai è prassi che nelle località turistiche, nei centri benessere e in tutte quelle strutture alberghiere in zone relax ci sia qualche serata con karaoke per intrattenere gli ospiti.

Questo fenomeno nato negli anni ’80 per merito dello show man Fiorello, ha avuto una grande diffusione e tutti i pianisti-animatori (ex piano bar) si sono attrezzati affichè nel loro repertorio non manchi proprio questa forma di intrattenimento.

Con la diffusione della tecnologia nel campo musicale, il piano bar è stato superato dal computer che contiene appunto il Karaoke.

Per chi ancora non ne fosse al corrente, il musicista propone a chiunque lo volesse, di esibirsi al microfono con la canzone che desidera, e il cantante improvvisato viene aiutato dalle parole che compaiono su un video mantenendo il ritmo della musica .

E’ buffo come all’inizio della serata, pochi hanno il coraggio di proporsi, ma poi, grazie al più coraggioso, è un susseguirsi di persone tra le più svariate: dall’avvocato all’operaio, dalla casalinga al medico che si cimentano nel canto ognuno come può, anche con poca voce ma con  passione , quella che per anni , sentendosi timidi e stonati, hanno magari  tenuto nascosta. E il bello è appunto questo, che col Karaoke tutti possono cantare anche chi, non è stato dotato dalla natura.

Il piacere maggiore naturalmente è potersi sentire protagonista assoluto con tanto di pubblico che applaude,  (quasi sempre composto da amici e parenti) ma che contribuisce alla riuscita di serate spensierate e rilassanti.

Nella colonna laterale del mio blog trovate il link per collegarvi a migliaia di canzoni  e fare il vostro karaoke.

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2 Responses

  1. Nel 1983, quando ero troppo occupato a lavorare per mantenermi aggiornato sulle ultime novità, la mia azienda mi mandò per un mese in Giappone nell’ambito di un programma di scambio tecnico e di consulenza sugli impianti di laminazione a caldo.

    Fu allora che scoprii il Karaoke e mi stuppi enormemente quando vidi il direttore tecnico dell stabilimento di Kimitzu – un paese a un centinaio di Km da Tokyo – afferrare un microfono e farsi una lunga cantata al ritmo esotico di una musica locale. In Giappone c’era già dappertutto, e anch’io una volta ebbi l’occasione di esibirmi cantando “Una lacrima sul viso” con lo stile di Bobby Solo (“chi era costui?”)

    Concordo: il piacere maggiore fu quello di sentirmi applaudire…

  2. La trasmissione di Fiorello su Italia Uno è degli anni ’90 e ha avuto il “merito” di diffondere la moda del karaoke in Italia. In realtà questo fenomeno è nato in Giappone, dove pullulano ancora oggi i locali specializzati nel karaoke.

    Ne esistono di due tipi:

    – quelli collettivi, dove è presente un solo microfono e un solo schermo e tutti gli avventori del locale si alternano a cantare, mentre si consuma fiumi di birra Hasahi, sake, the verde o altri alcolici;

    – quelli individuali, dove è presente un microfono, le cuffie e uno schermo in ogni tavolo: qui ovviamente ci sono anche molti single che cantano da soli.

    Ovviamente ci si diverte di più nel primo caso.

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