Stavamo rappresentando una “Carmen” di Bizet all’Anfiteatro Romano di Cagliari e , durante la pausa tra un atto e l’altro,fuori dal camerino sentiamo le comparse gridare gioiosamente. Ci siamo affacciate e vediamo lui, il mitico Edoardo Bennato che sorridente rilascia autografi avvicinandosi nella nostra zona.

 La sera prima  si trovava in una discoteca dove c’erano alcuni miei colleghi e, tra una chiacchiera e l’altra hanno stretto amicizia.

 Lui ha mostrato di avere interesse per l’opera lirica ed ha promesso che uno di quei giorni sarebbe venuto a vedere l’opera.

Il giorno dopo ha mantenuto la promessa ed è stato veramente affettuoso e disponibile. Intanto ci ha fatto i complimenti per lo spettacolo e poi ha voluto fare delle foto con noi.

Una di queste la tengo orgogliosamente incorniciata nel mio studio. Quando mia figlia maggiore l’ha vista, un po’ snobbando (tipico delle ragazze di quell’età) mi ha domandato chi fosse, sorpresa dal mio entusiasmo.

“Scusa, non lo riconosci?  Ho suonato con la chitarra le sue canzoni fin da ragazzina!” Le ho risposto.

Eh! Sarà uno dei cantanti anziani della tua generazione!

Devo dire che ci sono rimasta un po’male.

Qualche giorno dopo è venuto a casa un suo amico coetaneo ed entrando nel mio studio è rimasto colpito dalla foto mia con Bennato ed ha esclamato:

-” Ma questo è Bennato, un mito della mia infanzia, beata tua mamma che lo ha conosciuto!”

Lei molto orgogliosa di questo, le ha risposto:

– E si!, era anche il mio mito. Mia mamma mi suonava le sue canzoni!

CHE FACCIA TOSTA!

4 Responses

  1. Accidenti che bell’episodio.

    Lui è bravo ed è stato molto gentile con voi!!!

    Riguardo a tua figlia:

    Lo faccio anche io con mio padre. Disdegnavo sempre quello a cui si interessava lui e ora mi ritrovo a seguire le stesse cose!!!

    Fa tutto parte del gioco!

    ciao ciao

  2. C’ero anch’io in quella Carmen, ma dove cavolo ero che non mi ricordo di questo episodio? Siete troppo belle in questa foto ed è davvero un bel ricordo…. Ciao a domani Nenet

  3. Fu un mito breve , pero’, perchè il periodo in cui riempiva gli stadi abbraccio’ un aarco di 4-5 anni al massimo. Invece i suoi colleghi “di oggi” stan dimostrando di essere davvero longevi. Bennato del resto perse lo smalto artistico dopo il 1980, anno in cui era uscito il secondo suo album della trilogia fiabesca. Album che conteneva un falso Rossini dal titolo ” tutti insieme lo denunciam ” che la mia generazione naturalmente reputava il piu brutto brano dell’album (unico che piaceva ai miei eh eh) ma che io , oggi , trovo al contrario essere il piu bello proprio perchè è un’opera buffa. Nel terzo album di suddetta trilogia (decisamente meno riuscito dei precedenti )c’era pure lì un falso rossini dal titolo “troppo troppo” che anni dopo avrebbe interpretato di persona (senza avvalersi di un tenore), con la sua pur non lirica voce, in coppia con la RIcciarelli e accompagnato dal mitico quartetto d’arti che spesso utilizza ancora e che ha caratterizzato la sua carriera da cantante di nicchia (dopo il periodo da star) .Non è pertanto nuova questa sua simpatia per la lirica, e non deve stupire. Si puo’ dire che fu il mio primo idolo (ora tengo a precisare che non ne ho nessuno) e che da tale anno io cominciai ad appassionarmi di musica leggera. Mi ricordo quando aspettavo l’esame di III media guardando il cielo e strimpellando “l’isola che non c’è”. Lo vidi dal vivo quell’nno e altre due volte.

    La differenza tra me e tua figlia è che io molti cantanti della generazione precedente li conosco lo stesso.

  4. Io lo incrociai a Roma, in strada, nel 1987. E la sai una cosa? Era vestito esattamente come nella foto, jeans, maglietta e giubbotto nero. Mi/ci ha fatto crescere con le sue parole e la sua musica. E’ stato un grande.

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