Erano i primi anni di studi musicali quando sentii parlare per la prima volta di questo musicista. Infatti ricordo perfettamente quando assistei ad una sua opera,”La visita meravigliosa“. Era il mio primo abbonamento alla Stagione lirica cagliaritana, al Teatro Massimo. In quell’occasione un mio compagno di classe, il basso Mario Luperi, fu premiato dal direttore per le sue grandi qualità vocali, con una particina da comprimario proprio in quest’opera e noi compagni, eravamo molto orgogliosi di questo anche perchè in sala c’era proprio Lui, l’autore . Ricordo ancora, qualche anno più tardi, quando il direttore del conservatorio ci comunicò della sua morte.
Nino Rota (1911-1979) è nato da una famiglia di musicisti, inizia a studiare pianoforte con la madre, la pianista Ernesta Rinaldi e all’età di otto anni inizia a comporre.
Entrato al Conservatorio Giuseppe Verdi (Milano) nel 1923, è stato allievo di Paolo Delachi e Giulio Bas.
Nel 1922 compone L’infanzia di S. Giovanni Battista scritto a quasi undici anni ed eseguito nello stesso anno a Milano e l’anno successivo a Turcoing, in Francia; in occasione della esecuzione francese, chiamato alla ribalta dal pubblico entusiasta ne diresse la replica del finale. Nel 1926 Nino Rota scrive Il Principe Porcaro, un’operina per ragazzi ispirata ad una fiaba di Hans Christian Andersen. Tre quarti d’ora di una musica che, considerata l’età del compositore, è giudicata dai critici già matura, senza sbavature, intensa e al tempo stesso ironica.
Successivamente Nino Rota studia privatamente con Alfredo Casella a Roma, conseguendo il diploma in composizione musicale al Conservatorio di Santa Cecilia nel 1930.
Nel 1930 si reca negli Stati Uniti , e vi rimane due anni, per alcuni corsi di perfezionamento vincendo una borsa di studio a Filadelfia. Torna in patria per laurearsi in lettere all’Università degli studi di Milano con una tesi dedicata al compositore Gioseffo Zarlino.
Nel 1937 insegna teoria e solfeggio al Liceo Musicale di Taranto, mentre due anni dopo passa al Conservatorio Niccolò Piccinni di Bari, dove insegna armonia e composizione; di quest’ultimo istituto diventa direttore nel 1950.
Dopo aver realizzato il suo primo accompagnamento musicale per il film Zazà di Renato Castellani nel 1944, incontra, successivamente, Federico Fellini impegnato a produrre Lo sceicco bianco.
Da allora tra i due artisti si instaura un’amicizia lunga trent’anni e una collaborazione per numerosi film. Nel 1972 compose le musiche del film Il padrino, Due anni dopo, però, riuscì a vincere l’ambito premio con le musiche del film Il padrino – Parte II. Il compositore muore poco dopo la fine delle registrazioni della sua ultima colonna sonora per Fellini, Prova d’orchestra.
Per i funerali di Federico Fellini, Giulietta Masina chiese al trombettista Mauro Maur di suonare l'”Improvviso dell’Angelo” di Nino Rota nella Basilica di S. Maria degli Angeli e dei Martiri a Roma.
Pur essendo conosciuto soprattutto per il suo lavoro nel mondo del cinema, Nino Rota ha composto anche per il teatro lirico ed il balletto con notevole riscontro internazionale.
In occasione della stagione lirica cagliaritana è in corso di preparazione proprio un’opera di Rota: Napoli Milionaria su libretto di Edoardo De Filippo.
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