locLA NOTTE POCO PRIMA DELLA FORESTA
(per una notte piena di luna)
teatro & poesia & musica & scrittura &…
E dunque, il progetto si è arricchito di nuovi amici e altri ancora stanno dando le loro adesioni… Attori, musicisti e scrittori ci regaleranno qualcosina del loro repertorio. Partiremo quindi con un frammento del previsto Koltès (La notte poco prima della foresta: testo fluentissimo in una prosa vertiginosa che tratta i problemi dell’identità, della moralità, dell’isolamento dell’amore non facile e…) per poi lasciare spazio ad alri temi, scritti e situazioni… Tutto si svolgerà in piena libertà, avremo un canovaccio da sbrogliare ma lasceremo all’evolversi imprevedibile della serata e all’umore di tutti gli amici presenti la scelta naturale dei brani da ascoltare nella notte di piena luna. Insomma, un happening come ai temoi antichi degli anni che furono… ascolteremo poesia, teatro, musica e… E infine, grazie alla generosità preziosa degli astanti, forse scroccheremo, sgranocchieremo e bufferemo pure qualcosina… ad maiora!
autori:
Aristofane
Bernard-Marie Koltès
Giulio Angioni
Sergio Atzeni
Louis Borges
Luigi Capuana
Antioco Casula
Giacomo Leopardi
Garcia Lorca
Alda Merini
Omero
Gianni Rodari
Saffo
Teocrito
Gianni Zanata
artisti:
Gaetano Marino (voce)
Mario Massa (tromba)
Lucia Muzzetto (voce)
Giacomo Salis (batteria)
Raffaele Podda (fisarmonica)
Nanni Sortino (voce)
Zamu (illusionista lunatico)
Gianni Zanata (voce)
Dario Zara (tromba)

UDITE UDITE UDITE!
messaggio ai fortunati che vorranno partecipare:
portate una ciotola di luce possibilmente scaccia zanzare (non è sicuro che ce ne siano, ma sai com’è, quelle sono sempre più bastarde e ingorde…), trascinatevi qualcosa da sgranocchiare e da bere, un cuscino e una stuoia per riposar le stanche membra e tanta tanta tanta voglia di restare a naso in su a rimirar le stelle e abbracciar madama Luna… che se la ride.

ALLA LUNA
O graziosa luna, io mi rammento
Che, or volge l’anno, sovra questo colle
Io venia pien d’angoscia a rimirarti:
E tu pendevi allor su quella selva
Siccome or fai, che tutta la rischiari.
Ma nebuloso e tremulo dal pianto
Che mi sorgea sul ciglio, alle mie luci
Il tuo volto apparia, che travagliosa
Era mia vita: ed è, né cangia stile,
O mia diletta luna. E pur mi giova
La ricordanza, e il noverar l’etate
Del mio dolore. Oh come grato occorre
Nel tempo giovanil, quando ancor lungo
La speme e breve ha la memoria il corso,
Il rimembrar delle passate cose,
Ancor che triste, e che l’affanno duri!
ALLA LUNA
O graziosa luna, io mi rammento
Che, or volge l’anno, sovra questo colle
Io venia pien d’angoscia a rimirarti:
E tu pendevi allor su quella selva
Siccome or fai, che tutta la rischiari.
Ma nebuloso e tremulo dal pianto
Che mi sorgea sul ciglio, alle mie luci
Il tuo volto apparia, che travagliosa
Era mia vita: ed è, né cangia stile,
O mia diletta luna. E pur mi giova
La ricordanza, e il noverar l’etate
Del mio dolore. Oh come grato occorre
Nel tempo giovanil, quando ancor lungo
La speme e breve ha la memoria il corso,
Il rimembrar delle passate cose,
Ancor che triste, e che l’affanno duri!

domanda:
dove, di preciso?
risposta:
quasi nella parte bassa del parco, nei pressi del laghetto, vi è un ulivo secolare… ci vediamo lì alle 21,30 !!!
e soprattutto è GRATIS !!!
o quasi… al termine dello spettacolo un uomo porterà in giro un logoro cappello… ç|:=)
CAGLIARI

Sabato 13 agosto · 21.30 – 23.30

info:
Gaetano tel. 3491051841
info@gaetanomarino.net

2 Responses

  1. ringrazio la redazione di musicamore per l’attenzione cortese. vorrei fare una sgnalazione ad integrazione del comunicato:
    a tutti coloro che vorranno partecipare
    ALLA LUNA NOI CANTEREMO… fate un copia/incolla della poesiuola “Alla Luna” di Leopardi (potete trovarla pubblicata anche tra le mie note su FB, oppure in coda alla presente), stampatela o ricopiatela, e portatevela al parco, sotto l’ulivo… chè credo quella notte la luna sarà cantata da molte molte molte anime… ad maiora! Gaetano
    ALLA LUNA
    O graziosa luna, io mi rammento
    Che, or volge l’anno, sovra questo colle
    Io venia pien d’angoscia a rimirarti:
    E tu pendevi allor su quella selva
    Siccome or fai, che tutta la rischiari.
    Ma nebuloso e tremulo dal pianto
    Che mi sorgea sul ciglio, alle mie luci
    Il tuo volto apparia, che travagliosa
    Era mia vita: ed è, né cangia stile,
    O mia diletta luna. E pur mi giova
    La ricordanza, e il noverar l’etate
    Del mio dolore. Oh come grato occorre
    Nel tempo giovanil, quando ancor lungo
    La speme e breve ha la memoria il corso,
    Il rimembrar delle passate cose,
    Ancor che triste, e che l’affanno duri!

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