Hanno fatto di tutto per poterla salvare. L’ultimo tentativo è stata questa lettera che segue, al ministro Dario Franceschini
Siamo i Professori dell’Orchestra Sinfonica di Roma (OSR).
Nata nel 2002 per volontà di Fondazione Roma, l’ Orchestra costitusce uno dei poli culturali di rilievo della capitale, con la sua stagione sinfonica al prestigioso Auditorium della Conciliazione e le sue numerose attività all’insegna del sociale e della divulgazione, volte da sempre a portare la musica e l’arte in luoghi dove la musica non arriva, negli ospedali, nelle scuole, nelle carceri, nelle comunità di Roma.
Inoltre porta il suo entusiasmo e la sua energia in giro per il mondo, esibendosi nelle sale più prestigiose del panorama internazionale, quali la Philarmonie di Berlino, la Carnegie Hall di New York, il Musikverein di Vienna e molte altre.
Abbiamo alle spalle una storia di 12 anni di impegno e passione per la musica. Avere una storia vuol dire avere un passato su cui basare un futuro.
Noi dell’OSR questo futuro rischiamo di non poterlo più costruire a causa dell’avvio della procedura di licenziamento collettivo da parte di Fondazione Arts Academy, ente gestore dell’Orchestra.
Aiutaci e sostienici sottoscrivendo questo appello che rivolgiamo alle istituzioni perchè la nostra storia non abbia una fine.
Perchè Roma non può essere privata di una realtà così importante e radicata nel suo panorama culturale.
Ma il 2 agosto è arrivata la brutta notizia
Grazie a tutti di cuore, ma purtroppo non ce l’abbiamo fatta.
E così un’altra Orchestra chiude, nel silenzio e nell’indifferenza generale. 
Un altro pezzo di cultura, quella cultura che dovrebbe essere il fiore all’occhiello della nostra Italia, muore…perché sia Fondazione Roma, che ha fortemente voluto e finanziato questa Orchestra dodici anni fa, sia Arts Academy, che per dodici anni l’ha gestita portandola alla chiusura, non hanno saputo fare altro che scendere dalla nave che affondava e lasciare a bordo gli unici che di un’Orchestra si possono dire veramente parte, NOI MUSICISTI. 
E dopo tanta strada percorsa insieme, ci troviamo costretti a salutarvi tutti. Ci eravamo illusi di potervi dire arrivederci alla prossima stagione, invece non ci sarà più nulla. Tutte le idee, i contatti, gli aiuti ricevuti sono valsi a nulla. 
È stato un onore condividere con voi questa lotta e scoprire che siete stati così tanti a volerci bene e a supportarci. 
Ma alla fine abbiamo perso. 
Tutti quanti.
Che tristezza! La nostra Italia, paese dell’arte, della musica e della cultura che fa morire i suoi stessi figli. Vergogna!

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