MINA-21Quando ero piccola a casa mia la radio era sempre accesa, un po’ come oggi capita col PC. Non si poteva rimanere senza notizie e soprattutto senza musica. Primo fra tutti mio padre,  appassionato di musica lirica ma che ascoltava con piacere anche i cantanti di allora: Villa, Celentano e Mina.
Quest’ultima, la grande Mina è forse tra i miei ricordi più remoti. “Le mille bolle blu”, “Ti giuro nessuno ti giuro”, “Tintarella di luna”, “Brava brava” e tanti altri successi sono scolpiti nella mia testa,da allora.

Qualche giorno fa mi sono imbattuta proprio in un video di Mina che esegue la canzona “Brava brava” scritta per lei dal maestro Bruno Canfora. Ascoltandola oggi , con un orecchio allenato al canto, mi sono resa ancor più conto della bravura di questa cantante che ha segnato l’epoca d’oro della musica leggera italiana.
Mina usa la sua voce  come uno strumento, utilizzando tutti i registri vocali senza alcuna difficoltà sia dal punto di vista del fiato che dell’estensione. Ho voluto verificare al pianoforte le note  in cui il maestro Canfora ha cucito le parole di questo brano: si parte dal FA basso sotto il rigo (note generalmente utilizzate dalla voce di contralto) fino al DO acuto quello in cui spazia la voce di soprano. Per non parlare poi della velocità con cui snocciola il testo senza mai perdere il controllo dell’intonazione.
Insomma, se la grande Mina avesse deciso diversamente per la sua carriera, dedicandosi al canto lirico, credo che non avrebbe  avuto alcuna difficoltà a ritagliarsi un suo spazio con successo anche in questo settore.
Ascoltatela in questo video d’epoca

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3 Responses

  1. “Mina è sempre Mina!” e ancora oggi notiamo che ha successo pur non apparendo più in pubblico….

  2. Il programma era “Senza rete” in cui Orchestra ed ospiti eseguivano la musica rigorosamente dal vivo. Si può notare il Maestro Pino Calvi, pianista non troppo famoso ma dallo stile unico. Mina aveva terrore dell’aereo; più volte le proposero di recarsi in America dove avrebbe potuto cimentarsi nel Jazz (superbo l’album “Plurale” eseguito anche a 10 voci). Lei rifiutò sempre l’invito e forse la possibilità di tentare una carriera nella Lirica. Non credo che a quei tempi ci fossero cacciatori di talenti, ma un po’ in tutte le attitudini. Sebbene molto brava, a mio avviso, Mina ha potuto offrire il 60% di sè alla causa della Musica. Lo stesso destino è toccato al “Quartetto Cetra” relegato a cantare canzonette di livello osceno, quando avrebbero potuto dedicarsi alla polifonia dello Swing che loro esibivano con le seste maggiori come nessuno. L’ultimo talento perso, di recente, è Giuni Russo prematuramente scomparsa la cui voce, a mio avviso, se applicata in Lirica avrebbe oscurato quella della Callas. Non siamo per niente predisposti a valorizzare i nostri Talenti, fermandoci subito al “minimo sindacale” e senza credere che la Lungimiranza, a volte, può essere l’investimento giusto a fare la differenza.

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