roberto_benigniSe mi avessero detto che a distanza di molti anni avrei assistito ad una lezione di storia con grande attenzione e soprattutto con passione non ci avrei creduto.

E’ stato grandioso Robero Benigni, ieri sera, ospite della terza serata del Festival di Sanremo!

Lo è stato soprattutto perchè è riuscito a sviscerare tutta la storia della nostra Nazione in meno di un’ora. Nel suo discorso c’era veramente di tutto: dalla storia romana a Garibaldi, Giuseppe Mazzini, Giuseppe Verdi, alla storia dell’arte e a quella della musica. Ogni suo riferimento era sempre visto da diverse angolazioni. La cosa incredibile è stata che dal testo dell’Inno di Goffredo Mameli, Fratelli d’Italia ,  ha sviluppato un discorso ricco di riferimenti storici anche poco conosciuti ai molti, come la morte del giovane Mameli a soli 20 anni, (dopo 6 mesi dalla sua celebre composizione), o la morte di Anita Garibaldi avvenuta dopo una drammatica fuga col suo compagno, attraverso pericoli e privazioni d’ogni genere e in avanzato stato di gravidanza.

E quanti di noi hanno mai analizzato il testo (comprese le strofe meno conosciute), comprendendone il vero significato?

Personalmente penso di aver sempre conosciuto l‘Inno e in tante occasioni anche eseguito per la mia professione, ma mai avevo capito così chiaramente tutto il suo significato.
Benigni è riuscito a contenersi su quello che la maggior parte degli italiani si aspettava da lui: il caso Rubbi. Dopo qualche frecciatina iniziale, è stato molto più sottile perchè ha bacchettato, in maniera celata, tutti coloro che stanno tentando di affossare la nostra cultura, la più amata nel mondo, privandola della sua linfa vitale.


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10 Responses

  1. amo Benigni qualsiasi cosa dica..
    ieri sera è stato superbo
    ne rivedrò ancora appena posso perchè alcune cose è bello riascoltarle anche all’infinito se occorre
    ho amato perfino la sua emozione (cosa che non sempre traspare)
    meno male che youtube c’è e possiamo rivederlo quando lo desideriamo 🙂
    un saluto Otto
    letizia

  2. benigni grandioso, non mi stupirei se dopo Dario Fo, qualcuno lo adocchiasse per il nobel

  3. condividiamo in pieno Benigni e la Storia *veramente grandioso* una capacità, un fervore (come dice lui) un estro unico e irripetibile. Ha suscitato in noi la curiosità di andare a riscoprire la Nostra Storia Italiana, la Nostra Cultura
    Italiana -ormai neglette da tutti e sconosciute a tutti. La televisione, invece di mandare in onda SCHIFEZZE di ogni tipo, potrebbe ASSUMERE QUESTO NOSTRO GRANDIOSO UOMO DI BENIGNI per riproporre nel suo originale e istruttivo modo la nostra Storia. GRANDE BENIGNI !

  4. Benigni ha dato una lezione magistrale sulla tanta vituperata unità d’Italia e i politici soprattutto leghisti, hanno dovuto ingoiare molti bocconi amari…… si sono lamentati sul compenso ritenuto eccessivo percepito da Benigni….ma i loro lauti compensi con rimborsi vari e affini non fanno storia?
    Guardassero la trave che è nei loro occhi!!
    sempre grande, Benigni!

  5. Al di là delle battute politiche celate, devo dire che sentire una lezione di Storia, anche per chi come me aveva letto e studiato senza dar troppo peso al momento storico, le gesta di un giovine gruppo di uomini che hanno “colto l’attimo”, sensibili al cambiamento storico, è stato a mio dire un messaggio epico e irrinunciabile . Una lezione impreziosita da un fervore che non ha eguali, descritti con semplicità e pathos.

  6. l’emozione del cantato finale credo abbia fatto breccia in ogni cuore. anche in quello dei leghisti che, perchè glielo dice bossi, devono negare la prorpia origine (se neghi le tue origini neghi la tua stessa esistenza), sono costretti a non sentirsi parte di questa Patria.
    ma come non inchinarsi di fronte a tanta storia? come tentare di sgretolare 150 anni di vita, dei propri padri e nonni in nome del potere su un piccolo podere popolato di incolti (spero che il sindaco di Adro si sia vergognato un pò della propria ignoranza)?
    grazie, roberto; mi auguro (e proporrò, per quanto mi riguarda) che il tuo ‘racconto dell’Italia per l’Italia’ venga presentato in ogni scuola in ogni angolo d’Italia

  7. E’ la prima volta da che mi ricordo che essere felice di essere italiano non é visto come essere fascisti o essere stupidi. Sembra che l’unico modo, in Italia, per essere considerati intelligenti sia quello di parlare male del proprio paese. Certo, non sono cieco e i problemi che dobbiamo affontare sono sotto gli occhi di tutti ma credo anche che un intero paese, in questo, sia simile ad una persona. Se non si ha fiducia in se stessi non si va da nessuna parte. Grazie Roberto per questa iniezione di fiducia e amore verso il nostro paese.

  8. Benigni è stato veramente… insuperabile!!! Se anche a scuola insegnassero la storia come la racconta lui, cioè con collegamenti a 360 gradi, penso che tutti amerebbero di più quella materia e quasi quasi vorrei tornare a scuola anch’io!
    Bravo bravo bravo!
    Patrizia

  9. Roberto Benigni è un uomo, un artista, di grande intelligenza e cultura. Non voglio aggiungere altro a quanto di bello e meritato è stato scritto nei suoi confronti, nei commenti che mi precedono. Mi permetto però di fare una considerazione, proprio alla luce di questi commenti e di fronte al poco celato distacco che oggi si avverte nei confronti della terra in cui viviamo. La toccante lezione di Benigni è resa ancora più sentita proprio dal bisogno, oggi più che mai insoddisfatto nel nostro paese, di valori e di cultura. Di uomini di valore e di cultura, come Benigni.

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